Il caso irrisolto di Canton Mombello
Il sindacato della Polizia penitenziaria in “agitazione” per la mancanza di personale nelle carceri cittadine. Il presidio in via Spalto San Marco in occasione della visita della Commissione speciale
Maggiore personale penitenziario per garantire la sicurezza interna a Canton Mombello. È la richiesta avanzata dal Sinappe (Sindacato nazionale autonomo di polizia penitenziaria): “Oggi siamo qui per dimostrare il nostro stato di agitazione. La situazione a Brescia è diventata insostenibile, a breve non riusciremo più a garantire la sicurezza minima all’interno dell’istituto: c’è una fortissima carenza di organico di polizia penitenziaria e, soprattutto, per quanto concerne il personale civile. Ad oggi le due carceri bresciane sono sprovviste dei contabili perché trasferiti in altre sedi” ha esordito Antonio Fellone, coordinatore del Sinappe, davanti ai cancelli della casa circondariale di via Spalto San Marco, a margine della visita della Commissione speciale per la situazione carceraria in Lombardia avvenuta lunedì scorso.
“Chiediamo – ha sottolineato Fellone – solo maggiore personale per poter fare il nostro lavoro, non chiediamo altro”. A Brescia “ci troviamo ad operare in una struttura vecchia, obsoleta. Da anni ne chiediamo la chiusura e sembrerebbe che qualcosa si stia muovendo per la costruzione del nuovo istituto. Ad oggi siamo ancora in attesa”. I numeri: “C’è una carenza di circa 50 unità solo a Canton Mombello, per non parlare di Verziano, la situazione è gravissima anche lì”.
Da parte sua il Presidente della Commissione speciale per la situazione carceraria, il leghista Fabio Fanetti, ha dichiarato: “Rispetto a qualche anno fa la situazione è migliorata nei numeri, ma resta critica: gli agenti della polizia penitenziaria, il tribunale di sorveglianza e la direzione stanno facendo miracoli nella gestione dei detenuti, a loro va il nostro plauso e ringraziamento. Brescia ha assolutamente bisogno di un nuovo carcere e di una nuova struttura, ma per la sua realizzazione in accordo col Ministero speriamo di non dover attendere ancora troppi anni. Auspico che la nuova struttura possa sorgere quanto prima accanto al carcere di Verziano”.
Insieme a Fanelli erano presenti anche i Consiglieri regionali Gianantonio Girelli e Fabio Pizzul (Pd), Michele Busi e Silvia Fossati (Patto Civico), Paola Macchi e Giampietro Maccabiani (M5S), nonché i rappresentanti dell’Asst, dell’Ats territoriali e il presidente del Tribunale di Sorveglianza Monica Lazzaroni. Al momento, come evidenziato dalla Direttrice della Casa circondariale Francesca Gioieni, una delle maggiori priorità è quella di trovare soluzione alla mancanza assoluta di contabili: risultano inoltre sotto organico figure fondamentali come gli educatori (in servizio se ne contano 3 su una pianta organica di 6) e gli agenti penitenziari (attivi 179 su 240). “Solleciteremo quanto prima il Ministero – ha aggiunto il Presidente Fanetti – perché provveda subito all’assegnazione dei contabili, figure indispensabili per la gestione della cassa e del bilancio interno”.