Il calore di Alfa Acciai copre 5000 famiglie
Gli abitanti di San Polo e di Sanpolino possono dire addio agli impianti a gas nelle proprie case. La zona è ora infatti servita da un sistema di recupero del calore prodotto dall’attività dei forni dell’Alfa Acciai che viene ceduto alla rete del teleriscaldamento. Un processo che in un anno evita l’emissione in atmosfera di circa 10.000 tonnellate di anidride carbonica e serve oltre 2.700 utenze della zona (sotto il termine “utenza” rientrano anche più appartamenti, come i condomini, per esempio). Il calore fornito da quella acciaieria che un tempo era additata come “fonte di inquinamento” per i suoi fumi adesso soddisfa in alcuni momenti il 73% del fabbisogno energetico di quest’area urbana, andando a coprire le necessità di calore di circa 5.000 famiglie.
E’ il risultato di una collaborazione tra Alfa Acciai e A2A nata per compiere un ulteriore passo verso la decarbonizzazione della nostra città. L’impianto, il cui progetto originario è stato avviato nel 2021, è costato circa 12 milioni di euro di cui 4 messi dalla Life Company e 8 dal Gruppo industriale e, semplificando, consiste in una centrale di scambio termico che raccoglie i fumi in uscita dal forno a 1500° fornendo, attraverso 1,2 chilometri di doppia tubazione tra l’azienda e la centrale di Lamarmora, acqua a 95° che viene quindi immessa nella rete del teleriscaldamento per raggiungere gli utenti finali. “Alfa Heat Recovery”, così è stata denominata l’operazione, è stata perfezionata la scorsa estate con il potenziamento del recupero termico attraverso l’installazione di un terzo scambiatore di calore, di un quadro inverter e di una terza pompa di circolazione.
“Il recupero del calore è uno dei pilastri dello sviluppo sostenibile che A2A sta perseguendo in tutte le sue filiere”, ha detto l’ad del Gruppo, Renato Mazzoncini, nel corso della presentazione dell’impianto alla presenza del presidente di Alfa Acciai, Ettore Lonati e di Clara Stabiumi. “Stiamo lavorando affinché il teleriscaldamento utilizzi sempre più il calore di scarto dei grandi impianti industriali, come le acciaierie ma anche i data center, senza produrre ulteriore CO2. L’obiettivo è avere nel 2030 il 70% di tutto il calore originato da recupero, oggi siamo al 50%”.
Per la sindaca di Brescia, Laura Castelletti “scalare le classifiche delle città virtuose significa darci obiettivi, che si ottengono con l’innovazione e le alleanze. Crescita e sostenibilità delle nostre aziende sono crescita e sostenibilità per la vita dei nostri concittadini”.
Oggi la rete di teleriscaldamento di Brescia si estende per quasi 700 km; serve quasi 22.000 utenti, pari a quasi 180.000 appartamenti equivalenti allacciati; ha distribuito 1,33 TeraWatt/anno grazie all’uso di fonti non fossili; ha evitato l’emissione in atmosfera di 138.525 tonnellate di CO2.