II Natale tra debolezza e fragilità
Il senso del Natale in un dialogo per il passaggio di consegne a fine turno tra due medici (Carmine Militano e Marco Massari) della Terapia Intensiva della Poliambulanza
Nella lettera apostolica Admirabile signum, il Papa scrive che "nella debolezza e nella fragilità nasconde la sua potenza che tutto crea e trasforma. Sembra impossibile, eppure è così: in Gesù Dio è stato bambino e in questa condizione ha voluto rivelare la grandezza del suo amore, che si manifesta in un sorriso e nel tendere le sue mani verso chiunque”.
Marco: Che notte, non mi sono fermato un secondo! Cominciamo: paziente al letto 2. Mary, 40 anni, in coma. Toccante il dialogo con il marito. Vengono da un Paese africano. Mi ha colpito perché ringrazia l’Italia, per avergli dato la casa, il lavoro e un’assistenza sanitaria. “In Africa” dice “sarebbe già morta. Quanta Grazia ho ricevuto, anche ora. Prego il Signore perché la possa guarire, ma ho fede qualsiasi cosa accada”. Si sente “fragile” e vulnerabile.
Carmine: Fragile dici. Nel vocabolario trovi scritto: "Che si rompe facilmente, che oppone scarsa resistenza al male fisico e morale, quindi debole" Ma è davvero così?
Marco: Crediamo egoisticamente di poter risolvere ogni cosa. Siamo alla ricerca della “linea guida” perfetta che, seguita alla lettera, possa sconfiggere la nostra fragilità. Nei secoli ci abbiamo provato, ma rimane!
Carmine: Forse invece dovremmo accettarla! La fragilità emerge quando l’imprevisto della quotidianità ci spoglia dei nostri abiti, delle nostre barriere, scoprendo l’essenza del nostro “essere” umani. Nel nostro lavoro, il paziente, colpito dalla malattia, è svestito dalla superficialità. Solo così può aggrapparsi alla speranza e affidarsi ad un progetto più grande, con la consapevolezza che non sarà abbandonato.
Marco: È vero. Rischiamo di perderci nelle nostre illusioni, ma è proprio questa fragilità che elimina le domande futili a favore di quelle essenziali, per riscoprire la vera Felicità che celiamo nel nostro cuore. Gesù Bambino è la Risposta. “Dio si presenta così, in un bambino, per farsi accogliere tra le nostre braccia. Nella debolezza e nella fragilità nasconde la sua potenza che tutto crea e trasforma. Sembra impossibile, eppure è così: in Gesù Dio è stato bambino e in questa condizione ha voluto rivelare la grandezza del suo amore, che si manifesta in un sorriso e nel tendere le sue mani verso chiunque.” (Papa Francesco)
Carmine: Adesso vai a riposare, inizia un altro turno.