I dieci anni del Coro della Consulta
John Rutter, definito come il più grande compositore e direttore di musica corale, in un’intervista sull’importanza del cantare in coro, disse: “La musica corale non è uno dei fronzoli della vita, bensì qualcosa che arriva davvero al cuore della nostra natura umana, del nostro senso di comunità. Quando si canta, si esprime la propria anima e quando si è all’interno di un gruppo di persone che cantano, il coro diventa più della somma delle singole parti. Le persone aprono i loro cuori e dispongono le loro anime in perfetta armonia. Rappresenta ciò di cui abbiamo bisogno in questo mondo, in conflitto con se stesso ed esprime simbolicamente come potrebbe essere se gli uomini vivessero in armonia. Un insegnamento per il nostro tempo, per ogni tempo”.
Chi conosce bene gli effetti benefici del cantare insieme, sono i circa 35 componenti del Coro della Consulta, che lo scorso sabato ha celebrato il decimo anno dalla sua fondazione, con un concerto organizzato per l’occasione. All’interno della Parrocchia Maria Madre della Chiesa a Casazza, davanti ad un pubblico numeroso che ha partecipato ai festeggiamenti, il Coro, diretto dal maestro Narcisse Monga e accompagnato dalla pianista Cristina Testini, ha proposto alcuni brani di musica sacra, tratti dal suo repertorio tradizionale e brani moderni di musica contemporanea grazie al supporto di chitarra, basso e batteria. Presenti alla serata, anche alcuni rappresentanti delle associazioni che il Coro supporta e con cui collabora.
“Fu nell’agosto 2013 – ha raccontato Luca Cingia, membro del Coro – che nacque l’idea di formare un gruppo, composto da alcuni amici della Consulta giovanile della zona nord della città, appassionati di canto. Successivamente, fu in occasione del matrimonio di una coppia del nostro Coro, che conoscemmo il nostro direttore attuale, con cui manteniamo la stessa sintonia di allora”. Pilastro del coro è proprio il carismatico Narcisse Monga che, oltre ad essere direttore del Coro della Consulta è solista del coro lirico Brescia “Giuseppe Verdi” e direttore artistico del coro africano di Brescia.
“Peculiarità del nostro coro è essere una realtà accogliente – ha aggiunto Cingia –, qui c’è posto per tutti. Passione, impegno e costanza rendono il nostro canto, lo strumento con cui riusciamo a connetterci spiritualmente l’una all’altro e che ci permette di condividere gli stessi intenti. Rinnovato l’entusiasmo, ora, ci dedicheremo alla preparazione dei concerti futuri, in primis, quelli natalizi”.