Humanae vitae: la verità che risplende
Sabato 9 giugno un convegno all'auditorium San Barnaba
“Humanae vitae – La verità che risplende” è un convegno molto importante sia per il tema (la generazione della vita, la paternità responsabile e l’intimità coniugale continuano a interrogare Chiesa e mondo) sia per i relatori (ecclesiastici e scienziati) e sia per l’ormai imminente canonizzazione di Paolo VI fissata da Papa Francesco per il prossimo 14 ottobre. A 50 anni esatti dall’osteggiatissima enciclica di Papa Montini sembra essere arrivato il momento di accendere una luce, anche a costo di aprire vecchie ferite tra le fila di un cattolicesimo progressista, da sempre restìo a contemplare la visione profetica del Papa bresciano in tema di sessualità.
Un’enciclica "più a sinistra di ogni sinistra"
Eppure l’HV si collocherebbe proprio “a sinistra”. Ad affermarlo è monsignor Guido Mazzotta, relatore della causa di canonizzazione di Papa Montini e decano della facoltà di Filosofia all’Università Urbaniana. Intervistato da InTerris.it, mons. Mazzotta arriva a dire: "Prima che il movimento studentesco venisse egemonizzato dalla sinistra, avevamo visto nell'appassionata difesa del carattere umano dei riti coniugali quasi un’opposizione alla società che pretendeva di meccanizzare tutto". Per continuare così: "Il rapporto erotico tra uomo e donna trascende e non può ridursi a un caso della meccanica. Fu una visione profetica, e la profezia non viene capita. Il carattere umano del rapporto veniva salvaguardato dalla Humanae Vitae". Un’enciclica – conclude dunque il monsignore che ha lavorato alla "positio" di Montini fin dal 1999 – che "paradossalmente era più a sinistra di ogni sinistra".
Appare chiaramente questo il paradigma corretto per inquadrare l’enciclica montiniana, mentre altra e combattutissima, purtroppo, è stata la sua “fortuna”. Se infatti per il teologo svizzero Romano Amerio l’Humanae vitae è stato "l’atto più importante del suo pontificato" (così scrive in Iota unum), per l’arcivescovo di Torino, Card. Michele Pellegrino, l’enciclica di Paolo VI è stata invece "una delle tragedie della storia pontificia". Senza pensare – anche questo lo apprendiamo dal documentatissimo Il Concilio Vaticano II. Una storia mai scritta (Lindau) dello storico Roberto de Mattei – a quell’appello del New York Times uscito pochi giorni dopo la pubblicazione dell’HV e firmato da 200 teologi, che invitava i cattolici a disubbidire al Papa e che molto inequivocabilmente portava questo titolo: “Contro l’enciclica di Papa Paolo”.
Riconoscere finalmente la profezia montiniana
Ecco perché la prima preoccupazione del Convegno bresciano del 9 giugno sarà quella di ribadire il magistero insegnato da Paolo VI. La domanda che si metterà a fuoco può così sintetizzarsi: quell’HV che nel ‘68 fu tanto avversata, alla luce di quanto è accaduto dal punto di vista antropologico all’uomo di oggi, può dirsi finalmente compresa? Può essere unanimemente riconosciuta la profondità profetica di Papa Montini? C’è ancora chi rifiuta la promozione di una visione della sessualità alternativa rispetto alla mentalità contraccettiva dominante? Queste domande spiegano perché le molte realtà che hanno promosso il Convegno, raccolte sotto la sigla “Amici di Paolo VI”, abbiano puntano anche sulla presenza dei giovani: spetta di toccare con mano la profonda verità dell’enciclica.
Magistero, Scienza, Testimoni: una sola voce
Ecco allora che l’ospite più illustre sarà l’arcivescovo di Utrecht, card. Willem Eijk, medico, poi professore di filosofia, infine principe della Chiesa. Se nei giorni passati il mondo ha conosciuto il coraggio del card. Eijk (tra pochi a stigmatizzare la pretesa della Conferenza episcopale tedesca sull’intercomunione cattolici-protestanti) va premesso che le parole chiare che il cardinale spenderà sull’HV sono anche figlie della sua esperienza pastorale nella iper-progressista società olandese. A patrocinare il magistero montiniano sulla vita interverrà anche mons. Livio Melina, già preside dell'Istituto Giovanni Paolo II, esperto di morale familiare, e don Giorgio Comini, responsabile dell'Ufficio diocesano per la Famiglia di Brescia.
La Scienza è il secondo ambito di cui il Convegno si interesserà, e lo farà nell’ottica di sottolineare le conferme alla “profezia” di Paolo VI. Risulta infatti stupefacente quanto gli ultimi 50 anni di ricerche scientifiche confermino un morale che all’epoca sembrò azzardata e medicalmente fragile; biologia, neurologia, ginecologia: tutto muove a conferma della stessa tesi. Massimo Gandolfini, neurochirurgo e leader pro-family porterà la sua doppia esperienza di dottore e di sostenitore di una nuova cultura della famiglia. Renzo Puccetti, autore de I veleni della contraccezione (ESD) racconterà invece di come la pillola contraccettiva, dati alla mano, abbia rivoluzionato la società e sconvolto gli equilibri demografici.
L’interesse del ministro della Famiglia
Colei, però, che più di tutti potrebbe indurre il neo-ministro per la Famiglia Lorenzo Fontana – ufficialmente invitato – ad assistere al Convegno è Raffaella Pingitore, il medico più esperto di naprotecnologia in Italia. Il nome della tecnica deriva dall’inglese “natural procreation technology” (tecnologia della procreazione naturale) e ha un tasso di riuscita – per percentuali di nascite da coppie che seguono i trattamenti – pari addirittura al doppio di quello della fecondazione assistita. Malgrado i successi e i numeri parlino chiaro, e malgrado i costi siano 10 volte minori di quelli della fecondazione assistita, la Pingitore rivelerà come la “napro”, oltre ad essere (comprensibilmente) boicottata dalle milionarie “lobby della provetta”, risulti ancora ignorata dal Servizio sanitario nazionale. Eufemisticamente una stranezza per un paese, l’Italia, in gravissima crisi demografica.
Nel pomeriggio parleranno i “Testimoni”, perché ciò che è insegnato dalla Chiesa e dimostrato dalla Scienza si riflette con fecondità nel fluire della vita. Costanza Miriano terrà una relazione dal titolo “Il centuplo quaggiù”, seguita poi dal tutor Teen STAR don Marco Begato che relazionerà sulle nuove sfide educative in ambito affettivo-sessuale.
Sarà un convegno aperto a studiosi, movimenti, famiglie e giovani; un’occasione per celebrare la memoria del papa bresciano nel suo intervento magisteriale più coraggioso e urgente. L’evento si svolgerà per tutta la giornata – dalle 9.30 alle 18 – nell’auditorium bresciano di San Barnaba, in Corso Magenta 4. Per prenotarsi, e quindi essere certi del posto, è necessario registrarsi dal sito del Convegno .