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Collebeato
di LUCIANO ZANARDINI 31 mag 2020 19:36

Gli spari contro la solidarietà

Cinque colpi di pistola sono stati sparati ieri sera in pieno centro contro l'appartamento SPRAR collocato nell'immobile del Municipio di Collebeato

Non si può tacere l'ennesimo episodio di intolleranza. Cinque colpi di pistola sono stati sparati ieri notte in pieno centro contro l'appartamento SPRAR collocato nell'immobile del Municipio di Collebeato.

Colpisce un territorio come il nostro che si è distinto nell'accoglienza. Colpisce una comunità come quella di Collebeato che con il suo sindaco, Antonio Trebeschi, ha mostrato la rotta da seguire a tante altre amministrazioni provinciali. Colpisce una onlus, Adl Zavidovici, in prima linea nel costruire percorsi di integrazione e promozione umana. Colpisce, soprattutto, delle persone che, per una sera, hanno rivisto gli spettri di un passato non troppo lontano. 

Davanti a queste intimidazioni sarebbe da irresponsabili fare finta di nulla. Il seme dell'odio, evidentemente, è germogliato anche qui. Abbiamo gli anticorpi per sradicarlo, ma dobbiamo anche alzare la voce per evitare che simili fatti possano essere "imitati".

L’episodio era stato preceduto nel pomeriggio da un futile diverbio tra alcune persone e i beneficiari che si trovavano sul terrazzo dell’appartamento.


Fortunatamente la sparatoria (ma quante armi girano nel Bresciano?) non ha ferito nessuno dei rifugiati, anche se l’episodio li ha scossi profondamente facendo riemergere immagini di violenza vissute in prima persona nei loro Paesi di origine ed estranee alla vita quotidiana di una nazione civile.


Sono "indignati e fortemente preoccupati - spiegano l’Amministrazione Comunale e l'Associazione ADL a Zavidovici Impresa Sociale ONLUS -. Vogliamo sottolineare come il progetto SPRAR a Collebeato, attivo dal 2014, abbia saputo fin dall’inizio coinvolgere molti dei beneficiari ospitati nel tessuto sociale e nell’associazionismo locale. Confidiamo che le Forze dell’ordine facciano luce quanto prima sull’accertamento delle responsabilità, anche per evitare spiacevoli strascichi nella vicenda".


Non è mancata e non mancherà ancora una volta la solidarietà della gente. "Come per gli episodi di ottobre, anche quello di questa notte è un gesto isolato che non troverà mai la condivisione della maggioranza dei collebeatesi, che continueranno insieme a noi ad offrire sostegno e aiuto alle persone accolte. Non saranno cinque colpi di pistola a fermare la solidarietà".

Come hanno spiegato in una nota il sindaco Del Bono e il presidente del consiglio comunale Cammarata, bisogna “vigilare affinché azioni sconsiderate, o peggio, atti deliberatamente provocatori o minacciosi non avvelenino la vita sociale e la convivenza pacifica tra le persone”.

L’Opal, l’Osservatorio per le armi leggere, dopo aver definito come “grave e inquietante la vicenda”, ha ricordato che “gravissimi fatti di violenza sono spesso perpetrati da legali dentori di armi e con armi legalmente detenute. Tutto ciò rende improrogabili non solo maggiori e più assidui controlli sui legali possessori di armi, ma anche un’ampia e rigorosa revisione delle norme. Non è accettabile che vengano rilasciate licenze ‘per tiro sportivo’ a chi non pratica alcuna disciplina sportiva o sia concesso di detenere armi e munizioni con il pretesto della difesa abitativa: si tratta di licenze che permettono di tenere un arsenale: tre armi comuni, 12 armi sportive e un numero illimitato di fucili da caccia”.

Il numero di “armi sportive” che si possono detenere con qualsiasi licenza e la capacità dei caricatori (da cinque a 10 colpi) è stato raddoppiato dal precedente governo, su proposta della Lega e con il consenso del Movimento 5 Stelle.


LUCIANO ZANARDINI 31 mag 2020 19:36