Gioco d’azzardo patologico: le azioni di contrasto
Un efficace gioco di squadra per prevenire e contrastare il gioco d’azzardo patologico nei confronti della popolazione anziana. È quanto mettono in campo l’Ats e il Comune di Brescia e le Organizzazioni sindacali dei pensionati Cgil, Cisl e Uil sulla base della direttiva regionale 585 del 218 volta a promuovere specifici programmi di azione sul territorio. I dati che si riferiscono al fenomeno “Gap”rilevano un aumento dell’utenza, riferita alle diverse fasce d’età da 14 a oltre 65 anni, nel periodo 2014/17, per poi sostanzialmente stabilizzarsi fino al 2020.
La percentuale di over 65 in carico ai servizi per il trattamento del Gap è aumentata passando negli ultimi 4 anni dall’8,8% al 16,5%, arrivando a coinvolgere una quota di anziani maggiore anche rispetto a quelli che hanno ricevuto prestazioni per problematiche legate ad alcol e tossicodipendenze. E se questo rappresenta la punta dell’iceberg, il sommerso è costituito da situazioni economiche e drammi famigliari che necessitano di ulteriori interventi. Sulla base del programma regionale, all’Ats bresciana sono stati destinati per il triennio 2019/21 oltre 2,7 mln di euro con il duplice obiettivo di potenziare le attività di prevenzione e contrasto di comportamenti a rischio nel sistema scolastico, in quello lavorativo e nelle comunità locali e, parallelamente, di incrementare anche le opportunità di diagnosi precoce, cura e riabilitazione.
Particolarmente significativo il ruolo delle organizzazioni sindacali che, grazie a 37 volontari formati dalla cooperativa “Il Mago di Oz”, anche per la strategica dislocazione sul territorio, sono in grado di raggiungere un numero significativo di anziani e al contempo di porsi in autorevole dialogo con le istituzioni e la comunità locale, venendo a costituire un prezioso nodo della rete di attori impegnati nel contrasto al gioco d’azzardo patologico. “Il programma regionale suddiviso su tre anni − afferma il direttore sociosanitario di Ats Brescia, Jolanda Bisceglia − consente di lavorare su diversi obiettivi quali la messa in atto di interventi di prevenzione ambientale e selettiva, di educazione, di informazione e di formazione e trova la sua principale forza all’interno della collaborazione e della sinergia tra le istituzioni e gli enti del terzo settore, che sono gli attori più attivi grazie alle competenze maturate all’interno di progettualità di prevenzione in tema di Gap”.