Fra artigianato e umanità
Presso il Rifugio Caritas lo scorso aprile è stato attivato un laboratorio di artigianato artistico con utilizzo di materiali di riuso, nella fattispecie bancali di legno con i quali si stanno realizzando panche, tavolini e fioriere. Al laboratorio gestito da alcuni volontari, artigiani del legno e maestri in creatività, partecipano gli ospiti del Rifugio, persone senza dimora che a causa della pandemia di Covid-19 si sono trovate in una condizione ancora maggiore di fragilità e marginalità.
Il laboratorio nasce innanzitutto dall’idea di offrire loro un contesto che non solo li faccia sentire accolti e protetti ma che sappia anche incontrare i loro volti e i loro occhi spesso rivolti a terra. L’obiettivo: fare sì che finalmente i loro sguardi possano sollevarsi e trovare gli sguardi degli operatori e dei volontari (e non solo) in un incontro generatore di umanità e fraternità. Ecco allora che il laboratorio di artigianato artistico è pensato per prima cosa come uno spazio che produce relazione autentica, che mette al centro la persona con la propria dignità, la propria bellezza a prescindere dalla condizione esistenziale che sta vivendo. Un laboratorio che, insieme a bei prodotti artigianali costruiti utilizzando materiale scartato, genera qualità umana, stimolando, recuperando, valorizzando le capacità e le potenzialità, le ricchezze e le risorse di ciascuno.
Alcuni manufatti hanno già preso forma e trovato casa presso “L’ortoc’è”, laboratorio di OrtoCulture (via San Polo, 90 - Brescia): dalle fioriere alle strutture per un orto rialzato, da un angolo ristoro con panche e tavoli alla segnaletica delle varie coltivazioni.Tra i desideri per il futuro prossimo, quello di condividere, mostrare, offrire alla comunità questi oggetti artistici come piccole opere-segno e testimonianze che stimolano a non giudicare, a non considerarci migliori di altri, a non dimenticare mai che siamo sulla stessa barca dell’esistenza, che tutti da pietra scartata possiamo diventare testata d’angolo.