Fotografia: un Museo per tutti
La missione è rendere la fotografia per tutti, senza barriere e muri. Da anni il Museo Nazionale della Fotografia di Brescia ha tra le sue finalità l’inclusione della disabilità e delle fragilità, rendendo possibile la fruizione a chiunque del proprio patrimonio sia museale che delle attività organizzate in sede. Le visite guidate da sempre vengono realizzate in base alle necessità del gruppo; la storia della fotografia viene narrata utilizzando i mezzi più immediati e facili per la comprensione da parte di tutti gli utenti. Nel caso di non vedenti, la visita guidata diventa interattiva facendo toccare le macchine fotografiche per poter percepire i cambiamenti avvenuti nella storia della fotografia.
Tra le realtà che hanno visitato il Museo nel corso degli anni troviamo La Nuova Cordata di Iseo, la Cooperativa San Giuseppe di Fiumicello, la Cooperativa Sociale Nikolajewka Onlus, lo SFA - Servizio di formazione all’autonomia della Cooperativa Sociale La Sorgente di Montichiari, il reparto psichiatrico del’’Ospedale Civile, cooperativa Futura di Cortine di Nave, Cooperativa Azzurra di Darfo Boario Terme, Coop. La Cordata di Roè Volciano, la Mongolfiera, la comunità protetta dell’Ospedale Civile.
Tra le varie iniziative a carattere di sensibilizzazione e inclusione, si ricordano: la mostra che ha seguito un laboratorio realizzato presso il Centro Bresciano Down; “La città parla” allestita con trascrizione braille e QRcode per l’accessibilità ai non vedenti. Una mostra inclusiva, realizzata con la collaborazione del CENTRO NON VEDENTI, l’UNIONE ITALIANA DEI CIECHI E DEGLI IPOVEDENTI e ARTE CON NOI. L’allestimento ha previsto le didascalie delle fotografie tradotte in braille e ascoltabili tramite dei Qr-code, che sono stati inseriti anche all’interno del catalogo della mostra. La città in questo modo ha parlato a tutti, senza barriere, senza distinzioni, è stata accessibile a tutti, e queste scritte da una storia personale hanno portato ad una storia collettiva, in questo caso davvero per tutti; "P.H.Frankenstein" di Giordano Morganti in cui il fotografo si è confrontato con gli ospiti degli ospedali psichiatrici; “Ti racconto di me” di Laura Gatta nata dalla collaborazione con la comunità psichiatrica La Rondine; “Portatori di…emozioni” con le fotografie di Irene Caltabiano per sensibilizzare sulla disabilità fisica; “Un sacco di storie” nato da un progetto artistico di Alessandro Peroni; i laboratori realizzati durante la manifestazione "Le 10giornate della fotografia" dove gli utenti delle varie cooperative sono diventati protagonisti anche di una mostra successiva allestita con le opere realizzate durante i corsi; il laboratorio di fotografia presso il carcere di Verziano; il laboratorio di fotografia in collaborazione con la Caritas Diocesana, in cui sono stati coinvolti gli ospiti delle varie strutture di accoglienza della città; i concorsi fotografici con finalità sociale in collaborazione con ANT onlus, Fondazione Comunità Bresciana, No One Out e Antares Bergamo; i laboratori e le visite guidate del progetto “Il Museo per tutti”.
I progetti nascono dalla volontà di mettere al centro l’espressione di se stessi e la possibilità di comunicare pensieri, parole ed emozioni attraverso la fotografia, un linguaggio universale e accessibile a tutti e dal bisogno di creare inclusione, solidarietà e reciproco scambio tra gli utenti e il museo. Tutte le attività vengono realizzate da professionisti del settore. La curatrice, Luisa Bondoni, ha recentemente partecipato ad un corso di Alta Formazione presso il Museo MAXXI di Roma incentrato sulle pratiche di accessibilità museale in chiave partecipativa delle disabilità.