Finalmente la verità su Piazza Loggia
Nella tarda serata di ieri la Corte di Cassazione ha confermato la condanna di Carlo Maria Maggi e Maurizio Tremonte. La soddisfazione dei familiari delle vittime e delle istituzioni per la conclusione di una vicenda durata oltre 43 anni e che ha visto lo svolgimento di 11 processi
A più di 43 anni dall'esplosione della bomba che causò 8 morti e oltre 100 feriti c'è finalmente una verità acquista e definitiva sulla strage di piazza Loggia. A Roma la Corte di Cassazione ha infatti confermato la condanna all'ergastolo per Carlo Maria Maggi e Maurizio Tramonte. Dopo una lunga discussione in camera di consiglio la prima sezione della Cassazione presieduta da Domenico Carcano ha respinto i ricorsi presentati dai legali del medico veneziano, all'epoca della strage a capo della sezione del Triveneto di Ordine Nuovo, e del collaboratore del Sid, noto come fonte Tritone.
Con la sentenza giunta nella tarda serata di ieri la città, i familiari delle vittime e tutte le realtà che in oltre 40 anni hanno combattuto perché sulla strage e sui suoi responsabili venisse fatta pienamente luce, conoscono i nomi di chi architettò una delle pagine più buie della storia repubblicana.
Maggi e Tramonte dovranno ora scontare la pena loro comminata. Grande la soddisfazione di Manlio Milani e di tante altre persone che in questi anni hanno combattuto la battaglia per la verità. "Brescia - ha affermato il presidente dell'Associazione familiari vittime della strage subito dopo la proclamazione della sentenza - non ha mai accettato verità precostituire. Con grande sapienza e lavoro è andata avanti e questo è un merito che consolida la democrazia nel nostro Paese. La sentenza riconosce il valore delle istituzioni e il grande lavoro portato avanti a Brescia". Non sono mancate parole di gratitudine per tutti gli uomini delle istituzioni che hanno permesso di arrivare alla verità.
L'on. Alfredo Bazoli, che nella strage perse la madre Giulietta Banzi, ha sottolineato che la sentenza della Cassazione rappresenta la fine di un percorso infinito, una pagina che si chiude e un segnale di riscatto per le istituzioni.
"Se oggi per la strage di Piazza Loggia abbiamo una sentenza definitiva é perché tante persone, fuori e dentro le istituzioni, per 43 anni non si sono mai arrese. Brescia non si é mai arresa" questo il primo commento a caldo del vice sindaco della città Laura Castelletti che mette in evidenza la straordinaria importanza di una sentenza che chiude una lunga storia durata troppo in ordine di tempo e che ha chiesto 11 processi per arrivare alla verità