Festival della pace: Fico in Loggia
Il presidente della Camera presenzierà nel tardo pomeriggio alla firma simbolica del Trattato sulla proibizione delle Armi Nucleari e l’adesione alla campagna Italia Ripensaci promossa dalla Rete Italiana per il Disarmo e da Senzatomica. La cerimonia apre la seconda edizione del Festival. Il presidente del consiglio Roberto Cammarata spiega le ragioni di questa iniziativa
La giornata inaugurale della seconda edizione del Festival della pace incassa la presenza di Roberto Fico, presidente della Camera dei deputati che sarà alle 18.30 di oggi in Palazzo Loggia per partecipare alla firma simbolica del Trattato sulla proibizione delle Armi Nucleari e l’adesione alla campagna Italia Ripensaci promossa dalla Rete Italiana per il Disarmo e da Senzatomica.
Parte dunque sotto i migliori auspici un'iniziativa su cui Comune, Pronvicia e tante altre realtà bresciane hanno scommesso lo scorso anno. È il presidente del Consiglio comunale di Brescia Roberto Cammarata in questa intervista (la versione integrale è pubblicata sul numero 42 de "La Voce del Popolo", ndr) a spiegare le ragioni che hanno spinto palazzo Loggia, insieme a tanti altri (Università cittadine, Ufficio Scolastico Territoriale, Diocesi, Consulta per la cooperazione e la pace, la solidarietà internazionale e i diritti umani, Fondazioni, associazioni ed enti del territorio, tutti insieme raccolti sotto l’egida del Cantiere internazionale per il Bene e la Pace dell’Umanità) a investire risorse ed energie su un festival dedicato alla pace
Perché Brescia sceglie di investire in questa iniziativa culturale?
Perché siamo convintissimi che la pace la si costruisce nel momento in cui ognuno, a partire dalla propria comunità locale, è mobilitato verso questo orizzonte. E anche l’istituzione locale può e deve diventare un punto di riferimento. Lo fa anche attraverso le scelte che compie. Penso alla cooperazione decentrata, ai gemellaggi, che non hanno soltanto un obiettivo di cooperazione economica, ma anche orizzonti più ampi: di pace e riduzione delle conflittualità. Il gemellaggio con Betlemme, i rapporti di fratellanza con Kiremba, il recente patto di fratellanza con Nikolajewka in Russia. Le comunità locali possono fare molto di più di quello che sanno fare gli Stati.
Cosa significa parlare di pace oggi?
Significa agire, andare anche in contro tendenza rispetto a quello che emerge nel mondo. In una situazione globale oggi molto complicata dal punto di vista socio economico, e rischiosa dal punto di vista geopolitico, dobbiamo rammentare quello che è stato, e costruire un sentire comune nel segno dei valori e dell’esperienza della pace. Ci interessa dire che prima vengono i valori della convivenza pacifica.
E a Brescia in particolare?
È importante l’esperienza delle spinte istituzionali dal basso per il raggiungimento di obiettivi di pace. Venerdì 9 vi sarà la cerimonia di inaugurazione del Festival. Diversi sindaci della provincia di Brescia, insieme al nostro sindaco, firmeranno il trattato per l’abolizione delle armi atomiche e nucleari, aderendo alla campagna “Italia ripensaci”, per chiedere all’Italia di rivedere la propria posizione in seno alle Nazioni Unite e posizionarci tra i Paesi contrari alla proliferazione delle armi nucleari..
Molte le iniziative in programma in questa giornata di apertura del Festival della pace che proseguirà sino al 24 novembre prossimo. Alle 17.30, nel salone Vanvitelliano di palazzo Loggia, avrà luogo l’inaugurazione del festival alla presenza del sindaco Emilio del Bono, del presidente del consiglio comunale Roberto Cammarata e del consigliere delegato della provincia di Brescia Diego Peli.
Alle 18 si terrà la cerimonia di consegna alla città di Brescia della scultura “Le mani”, emblema del Mandela Forum di Firenze, e della riproduzione della Chiave della cella in cui Nelson Mandela rimase rinchiuso per 18 anni. Sarà presente Luca Corsolini, responsabile della comunicazione Mandela Forum.
Alle 18.30 la già citata cerimonia della firma simbolica del Trattato sulla proibizione delle Armi Nucleari a cui, con il presidente della Camera Roberto Fico, prenderanno parte il sindaco Emilio Del Bono, il presidente del coordinamento nazionale Enti Locali per la Pace e i Diritti Umani Andrea Ferrari, il presidente della Provincia di Brescia Samuele Alghisi, Lisa Clark in rappresentanza di Mayors for Peace - Campagna per l’Italia #ItaliaRipensaci, il coordinatore nazionale della rete italiana per il disarmo Francesco Vignarca e i sindaci dei comuni bresciani aderenti alla campagna #ItaliaRipensaci.
La serata continuerà con appuntamenti dedicati al premio Nobel Nelson Mandela, in occasione del centenario della nascita. Alle 21 al Cinema Nuovo Eden, in via Nino Bixio 9, dopo i saluti istituzionali di Roberto Cammarata, presidente del Consiglio Comunale di Brescia, avrà luogo Mandela night, serata per ricordare Nelson Mandela nel centesimo anniversario della nascita. L’appuntamento è ideato e coordinato dall’Associazione Culturale Visionaria a cura di Enrico Danesi, giornalista e critico cinematografico, con letture sceniche di Fabrizia Boffelli e Alessandro Quattro. Accompagneranno lo spettacolo Alessandro Sipolo, alla voce e alla chitarra, Dudù Kouate alle percussioni, Paolo Malacarne alla tromba e Omar Ghazouli alla chitarra. L’ingresso sarà libero fino a esaurimento posti disponibili.
Alle 22.30 al Carmen Town, in via Fratelli Bandiera 3, ci sarà un’esibizione di Gian Paolo Laffranchi, in arte Joao, che si esibirà in “Joao Dj set Mandela night, soul funck, hip-hop, reggae: profondo groove, musica dell’anima”.
Dalle 17 nella Sala SS. Filippo e Giacomo in via Battaglie l’Associazione Culturale Carme, che ospita la mostra Libre Échange a cura di Levalet, rimarrà aperta straordinariamente fino alle 23 con ingresso libero.