Farmacia amica dell'anziano
Un progetto pensato dalla sezione di Farmacologia del dipartimento di Medicina molecolare dell’Università di Brescia in collaborazione con l’Ordine dei Farmacisti e Federfarma Brescia per un sms che ricordi agli anziani di seguire la terapia prescritta dal medico
“Farmacia amica dell’anziano”. Così si traduce l’innovativo progetto “Friend-Pharma”, messo in campo dalla sezione di Farmacologia del dipartimento di Medicina molecolare dell’Università di Brescia in collaborazione con l’Ordine dei Farmacisti e Federfarma. “Dalla nostra città – spiega Maurizio Memo, professore ordinario di Farmacologia – parte una nuova iniziativa che avrà positive ricadute in campo economico, sociale e scientifico”.
Si tratta di uno studio per valutare l’efficacia di un segnale di allerta informatico, un semplice sms sul telefonino e di un programma di consulenza nel migliorare l’aderenza alla terapia farmacologica nei pazienti anziani con diagnosi di ipertensione arteriosa e ipercolesterolemia familiare. “Si tratta di un vero e proprio studio clinico, condotto con assoluto rigore scientifico, che a regime interesserà diverse centinaia di anziani delle province di Brescia, Bari, Genova e Verona”.
La mancata aderenza alla terapia causa al Sistema sanitario nazionale una perdita di 15 miliardi ogni anno. “L’intervento sull’assunzione regolare dei farmaci – precisa Francesco Rastrelli, presidente dell’Ordine – permette di ridurre il rischio di ospedalizzazione, di causare minori complicanze associate alla malattia e di ottenere una maggiore efficacia e sicurezza dei trattamenti con una conseguente riduzione dei costi per le terapie”.
Il progetto, che partirà a fine ottobre e avrà la durata di 6 mesi, prevede il reclutamento per ogni farmacia di dieci anziani non aderenti, ovvero che non seguono correttamente quanto loro prescritto dal medico. Cinque di loro riceveranno dei messaggi sms che richiamano l’assunzione del farmaco all’ora stabilita, mentre gli altri cinque non li riceveranno, essendo considerati solo con funzione di controllo del test.
Lo studio valuterà il miglioramento dell’aderenza tramite il calcolo del numero dei giorni di ritardo accumulati dal paziente rispetto alla data attesa di ritorno in farmacia per l’approvvigionamento del farmaco. Altri dati significativi verranno dalla analisi del numero di confezioni di farmaci acquistate e dalla soddisfazione del paziente attraverso la compilazione di questionari sulla qualità della vita. “L’iniziativa – dichiara Clara Mottinelli, presidente Federfarma – rientra nel modello professionale di ‘farmacia dei servizi’ e conferma l’impegno dei nostri professionisti a mettere l’utente al centro dei bisogni”.