Emergenza borderline: nuovo approccio in Lombardia
A Brescia si terrà dal 9 al 10 ottobre un corso sul trattamento del Disturbo Borderline di Personalità (DBP). E’ un tema rilevante dal punto di vista sanitario e sociale, perché i pazienti affetti da questo disturbo costituiscono una quota significativa, e crescente, del totale dei pazienti in trattamento presso i Dipartimenti di Salute Mentale e delle Dipendenze (DSMD). Inoltre, pazienti con DBP presentano, a causa della profonda sofferenza psicologica che sperimentano, comportamenti spesso problematici per sé e per i familiari, a cominciare dai comportamenti autolesivi per continuare con le rapide fluttuazioni dell’umore e con gli episodi di rabbia, tutte condizioni spesso all’origine di molti problemi dal punto di vista interpersonale.
Il trattamento dei pazienti con DBP deve fare i conti con numerose difficoltà: innanzitutto, va tenuto presente che nessuna agenzia regolatoria ha mai approvato farmaci psicotropi specifici per il trattamento dei DBP: pertanto i trattamenti di prima scelta sono di tipo psicosociale. Proprio per questo motivo l’IRCCS Fatebenefratelli, nell’ambito del progetto europeo JA ACTION IMPLEMENTAL, che vede la Regione Lombardia come partner italiano del progetto, ha proposto un programma formativo indirizzato agli operatori dei DSMD lombardi al fine di garantire la disponibilità di trattamenti ‘evidence-based’ per pazienti con DBP in età compresa tra 18 e 30 anni: il DBP è infatti, per definizione, un disturbo ad insorgenza in età adolescenziale o giovanile, ed è particolarmente frequente nel sesso femminile. Il progetto formativo include moduli ‘a gradini’, ossia con livelli crescenti di complessità e di sofisticazione: vi è un livello di base, indirizzato a tutti i pazienti e per il quale il training è generalizzato, ed un livello avanzato, riservato a pazienti con particolari complessità sul piano clinico-assistenziale e che richiede un training più lungo e riservato ad operatori particolarmente motivati. Va sottolineato che questo progetto formativo ha riscosso un grosso successo: 25 DSMD su 27 presenti in Lombardia hanno ufficialmente aderito ed hanno quindi selezionato gli operatori che vi prendono parte. I primi moduli sono volti a migliorare la valutazione diagnostica e a illustrare i limiti e le possibilità dei trattamenti farmacologici oggi disponibili. Altri moduli riguarderanno la formazione alla ‘Dialectical-Behavior Therapy’ (DBT), trattamento altamente strutturato e di cui numerosi studi clinici controllati hanno dimostrato l’efficacia, ed alla cosiddetta ‘Family Connection’, ossia l’addestramento dei familiari di questi pazienti ad una migliore gestione domestica dei problemi emergenti.
Il modulo formativo in programma il 9-10 ottobre è centrato sul ‘Good Psychiatric Management’ (GPM), e sarà tenuto dalla dr.ssa Maria Elena Ridolfi, Direttrice del DSM di Fano. La dr.ssa Ridolfi ha trascorso molti anni a Boston negli Stati Uniti, lavorando a stretto contatto con John Gunderson, psichiatra universalmente noto per il suo lavoro pioneristico con pazienti sofferenti di DBP. Gunderson è il creatore del GPM, il cui obiettivo era appunto di rendere disponibile un modello di trattamento strutturato e replicabile, in grado di affrontare con successo le sfide che il trattamento di questi pazienti pone ogni giorno. Vedremo nei prossimi anni se questa importante iniziativa di formazione riuscirà a migliorare la gestione assistenziale dei pazienti con DBP.