Edilizia in crisi: troppi addetti in quarantena
Il grido d'allarme di Massimo Angelo Deldossi, presidente di Ance Brescia: “La situazione è grave e sta pregiudicando consegne improrogabili dei lavori. Questo non è tollerabile”
Sono ormai trascorsi due anni dall’inizio della pandemia, eppure il Covid 19 minaccia ancora l’economia. “Le nostre imprese edili sono in forte difficoltà. La situazione è grave e sta pregiudicando consegne improrogabili dei lavori. Questo non è tollerabile.” Allerta con urgenza il presidente di Ance Brescia, Massimo Angelo Deldossi, in seguito alle segnalazioni giunte da numerose imprese associate costrette in corsa a chiudere cantieri a causa delle frequenti e sempre più numerose assenze.
La nuova ondata di contagi blocca le opere e le imprese edili registrano la perdita di circa il 24% della propria forza lavoro, costretta a casa per la quarantena o per un contatto stretto con persone positive. Il dato emerge da un veloce e partecipato sondaggio tra le imprese associate all’organizzazione di via Foscolo. Mancanze che impattano pesantemente nel periodo di forte attività vissuto dall’edilizia, con l’apertura di nuovi cantieri, la domanda che aumenta e la carenza di manodopera.
“Abbiamo sostenuto l’obbligo vaccinale come unica soluzione per risolvere il paradosso, ma andando avanti di questo passo si vanifica di fatto per le imprese l’intento del legislatore di promuovere la terza dose. Le restrizioni non fanno che inasprire la situazione già grave, mentre occorre dare più fiducia e permettere di gestire con maggiore flessibilità il controllo dei dipendenti, garantendo la continuazione delle opere”, conclude il leader dei costruttori bresciani.
Frequenti le assenze anche per coloro che sono nella condizione di poter lavorare. Secondo la norma, chi ha ricevuto la dose booster, così come chi ha completato il ciclo vaccinale o che sia guarito da infezione da Sars-cov-2 nei 120 giorni precedenti, potrebbe continuare a operare indossando la mascherina Fffp2. In queste ipotesi è previsto che il soggetto venga sottoposto ad auto-sorveglianza, senza isolamento domiciliare, per cinque giorni con vigilanza sulla comparsa di sintomi sospetti e l’obbligo di indossare dispositivi di protezione delle vie respiratorie per almeno dieci giorni dall’ultimo contatto con il soggetto positivo. Eppure, si registrano con frequenza assenze dal lavoro giustificate con l’esibizione di certificazioni mediche.
L’aumento delle assenze aggrava anche il problema del caro materiali, una piaga inarrestabile che mette in difficoltà le imprese soprattutto quelle del comparto edile. I prezzi continuano a salire senza intravedere alcun intervento per la risoluzione da parte del Governo. Il problema è urgente e l’Ance chiede già da tempo una revisione prezzi strutturale sul modello di quella adottata in altri Paesi europei, un meccanismo di revisione che funzioni sia al rialzo sia al ribasso secondo l’andamento dei costi dei materiali e che impedisca il fallimento delle imprese.