Economia e finanza per il Dies Academicus
L'inaugurazione dell'anno accademico dell'Università Cattolica di Brescia
Sei facoltà, due dipartimenti, 11 centri di ricerca, una scuola di specializzazione, 238 eventi promossi nel corso dell'anno, 1.851 tirocini e 4.494 iscritti. Sono questi i numeri che l'Università Cattolica di Brescia ha messo in mostra per il suo Dies academicus, l'inaugurazione dell'anno accademico 2023/2024. E sempre i numeri sono stati anche i protagonisti indiretti della giornata che ha visto a Brescia il rettore Franco Anelli e l'assistente ecclesiastico generale mons. Claudio Giuliodori. Il tema scelto per il Dies Academicis, infatti, è stato "Economia e prospettive bancarie in Italia".
Le ragioni che hanno portato alla scelta del tema sono state illustate dal Rettore che, dopo avere ripercorso la storia del rapporto sempre più stretto tra l'Ateneo e la città e ricordato l'avvio di un nuovo coerso in materia economico-finanziaria interamente impartito in inglese (la laurea triennale in "Business and finance), ha rimarcato come la nascita della sede bresciana non fu solo frutto della "sollecita accoglienza" dell'ambiente culturale locale, ma anche del sostegno generos e convinto del mondo bancario, in particolare della toviniana Banca San Paolo".
Ad entrare a fondo nel tema scelto per il Dies Academicus è stato Antonio Patuelli, presidente dell'Associazione bancaria italiana che, con l'esortazione "Occorre più etica".ha aperto la sua lectio magistralis
La priam parte del suo intervento l'ha dedicata a una rilettura dell'importante rapporto tra etica ed economia, anche alla luce di quanto affermato a partire dal Concilio Vaticano II, con analisi e approfondimenti che hanno riempito le pagine delle encliche e dei documenti che al tema ha dedicato la Chiesa con la Dottrina sociale. "Il profitto - ha ricordato Patuelli - facendo riferimento al magistero sociale della Chiesa - non va mai perseguito a ogni costo. Il profitto va coniugato con la responsabilità sociale. Il benessere va valutato con criteri più ampi del Pil, tenendo conto anche di altri parametri quali sicurezza, salute, crescita del capitale umano, qualità della vita sociale e del lavoro"
Un rapporto che, a leggerlo oggi, sembra descrivere un mondo ideale, non ancora viziato da accelerazioni e cambiamento economici, sociali e culturali che si sono susseguiti a ritmo vertiginoso.
Col tempo il termine etica, ha continuato il presidente di Abi, è stato sostituito da "sostenibilità", da declinare come metodo, "come lungimiranza delle potenzialità di ognio attività e iniziativa"
In questi contesti, ha continuato Patuelli, si collocano le sfide che oggi le banche, soprattutto quelle italiana, hanno davanti, tra gli effetti negativi conseguenze della gravi crisi geopolitche in corso "(Ucraina e Israele su tutte). Lotta all'inflazione, garanzie dei crediti, rapporti con le innovaziono tecnologiche per fare in modo che diritti e doveri, regole e certezze del diritto continuino a essere l'argine a possibili abusi di potere, il cammino per un'unione bancaria all'interno dell'Ue.
"SI tratta di sfide - ha concluso Antonio Patuelli - che si possono vincere seguendo l'esempio di grandi banchieri del passato, che hanno sempre rifiutato il cinismo, l'avidità economica, un'economia priva di etica anteponendo a tutto questo i doveri non evanescenti e una moralità non accomodante".