Dormitorio Ospitiamo
A febbraio partirà in via Trivellini (nella zona di via Milano) il cantiere del progetto “Ospitiamo”, il nuovo dormitorio maschile e la casa di accoglienza femminile della San Vincenzo di Brescia
A febbraio partirà in via Trivellini (nella zona di via Milano) il cantiere del progetto “Ospitiamo”, il nuovo dormitorio maschile e la casa di accoglienza femminile della San Vincenzo di Brescia. Finalmente prende forma, grazie alla Fondazione Cariplo (ringraziata per la pazienza dal presidente della Fondazione Comunità Bresciana Pier Luigi Streparava) e alla Regione Lombardia, e all’impegno della stessa Fondazione Comunità Bresciana che ha costituito anche un Fondo Amici del Dormitorio. La Cariplo e la Regione avevano selezionato come emblematico il progetto nel 2015, stanziando un milione di euro (500mila euro per ogni realtà), mentre la Banca Valsabbina ha finanziato, attraverso un mutuo ipotecario, l’importo necessario per la sostenibilità del progetto. “La buona notizia – spiega Giuseppe Milanesi, presidente dell’Associazione Dormitorio San Vincenzo – è che siamo in presenza di una rete di beneficenza. C’è anche un laicato cattolico capace di saper leggere i segni dei tempi e di dire qualcosa.
In una società come la nostra, energivora e selettiva, chi rimane senza lavoro, finisce alla periferia. Ci occupiamo degli ultimi, di quella fascia di persone che ha grossi problemi di autonomia. Definirli senza tetto è riduttivo, meglio utilizzare il termine senza tutto. Non vogliamo una cittadella dei poveri, ma desideriamo che sia un anello di una catena di solidarietà e che collabori con la parrocchia del Sacro Cuore, con l’Istituto Razzetti, con la cooperativa La Rete e con quanti sono attivi sul territorio”. Rispetto alle critiche mosse inizialmente dal quartiere (sono cambiate anche le proporzioni di chi si oppone alla realizzazione), Milanesi ribadisce che “il dormitorio non costituisce un pericolo per il territorio”. Il fabbricato potrà accogliere 50 uomini e 18 donne. L’obiettivo è quello di offrire sì un riparo ma soprattutto di accompagnare il percorso verso l’autonomia. “Ci sono interventi numerosi nei confronti della povertà, ma servono – ha dichiarato Marco Fenaroli, l’assessore ai servizi sociali del Comune – sempre di più risposte precise e puntuali. E questa è una risposta qualificata e adeguata alla domanda crescente di povertà. Si inserisce bene nel welfare partecipato della città e nel progetto Oltre la strada. Una risposta qualificata evita che la questione sociale diventi di ordine pubblico”.