Doni di Natale per i detenuti
L’Associazione Carcere e Territorio ha coinvolto alcune realtà, chiedendo loro di contribuire con la raccolta di un ingrediente per un pacco alimentare
Trar un mese sarà Natale e come da tradizione, in questo magico periodo dell’anno, si dovrebbe cercare di essere “tutti più buoni” e ricordarsi di chi versa in condizioni di bisogno. Il Natale è l’occasione perfetta per dimostrare la propria generosità (se già non si appartiene a un’associazione di volontariato, per cui lo si fa 365 giorni all’anno), anche se, quando si parla di donare, si pensa maggiormente ai poveri o ai senzatetto. Tra i bisognosi, c’è però una categoria dimenticata, ossia i detenuti e le detenute delle carceri bresciane. A loro, chi pensa, soprattutto nel periodo natalizio?
Anche quest’anno l’ACT, l’Associazione Carcere e Territorio, ha coinvolto alcune realtà bresciane nel progetto “doni di natale”, chiedendo loro di contribuire con la raccolta di un singolo ingrediente per creare un pacco alimentare solidale destinato ai 450 detenuti delle carceri cittadine. “Anche per loro ci sarà il pacco di Natale e penso che questo dono possa far piacere a chi si trova in detenzione – afferma la volontaria act e referente del progetto Alessandra Spreafico –. Per i detenuti, infatti, il fatto di sapere che qualcuno fuori li pensa è veramente importante”. E aggiunge “non tutte le associazioni che hanno aderito si occupano di carcere, ma lo hanno fatto subito con gioia, senza giudicare e c’è anche chi ci ha chiamato per dirci ‘ci sono anche io’”. Quindi, un’associazione raccoglie solo pasta, una solo riso, cioccolato, latte, caffè, tè, biscotti, sale e zucchero.
Quest’ultimo ha deciso di raccoglierlo “La Gabbianella”, costituita nel 2020, con sede a Sant’Eufemia (in via Sant’Orsola, 58), e impegnata nelle raccolte alimentari (ogni due settimane nei supermercati di Brescia e Provincia) e nell’elaborazione di pacchi per aiutare i circa 50 nuclei familiari del territorio bresciano di cui si occupa. Un gruppo giovane che conta ancora pochi volontari, ma molto attivi, come Alessandro: “con il volontariato aiuti gli altri ma anche te stesso. Alcune persone bisognose e in difficoltà ora sono diventate veri e propri amici e con l’associazione cerchiamo di aiutarli a uscire da situazioni croniche di disagio. C’è chi ce la fa e chi no, intanto però abbiamo fatto un pezzo di strada insieme». Ma la Gabbianella non solo si occupa di procurarsi generi alimentari e per l’igiene personale e di comporre pacchi alimentari. “Facciamo noi direttamente le consegne per non creare quella mancanza di dignità di chi si deve mettere in fila per ritirare il pacco di persona. Questo ci permette di capire meglio anche le situazioni familiari di chi stiamo aiutando - spiega la ventiduenne bresciana Chiara Dolci, presidente della Gabbianella e studentessa di economia a Brescia -. Garantiamo anche il fresco (frutta e verdura) una volta ogni due sabati, grazie alla collaborazione con l’associazione Dante, che portiamo sia alle famiglie che seguiamo, sia a comunità e dormitori». Fino alla prima settimana di dicembre, quindi, oltre alle solite attività, la Gabbianella è impegnata anche nella raccolta di 450 kg di zucchero “affinchè chi è in detenzione non si senta solo durante un periodo di festa e per far capire loro che qualcuno fuori c’è – aggiunge la presidente −. Noi aiutiamo chiunque abbia bisogno senza discriminazioni, per questo abbiamo deciso di aderire all’iniziativa di carcere e territorio, proprio perché spesso quella della prigione è vista come una realtà lontanissima, marginale, in cui non si sa neanche bene che cosa accada. Abbiamo deciso di dare ai detenuti un minimo di sollievo dalla detenzione e dalla pena con questo piccolo gesto”.
Per aiutare la Gabbianella nella raccolta dello zucchero si può scrivere una mail a gruppogabbianella@gmail.com oppure un messaggio nella chat della pagina instagram (@la.gabbianella) o facebook (@lagabbianella) dell’associazione. I volontari passeranno nel luogo concordato a ritirare il prodotto nelle quantità che ognuno si sente di donare. “Il nostro motto è ‘aiutaci ad aiutare’, perché noi pensiamo che anche chi dona poco possa capire l’importanza di quel piccolo gesto − spiega Dolci –. La nostra associazione basa tutta la sua attività sulla generosità di chi dona”.