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Brescia
di ROMANO GUATTA CALDINI 21 nov 2016 12:31

Dona per gli altri

Il 26 novembre in 204 supermercati del Bresciano saranno impegnati oltre 1.500 volontari per la 20ª edizione della Giornata nazionale della colletta alimentare

Oltre 1.500 volontari e 204 supermercati coinvolti nel Bresciano: sono i numeri dell’appuntamento autunnale con la solidarietà. Giunta alla 20ª edizione, la Giornata nazionale della colletta alimentare è fissata per sabato 26 novembre. L’iniziativa è finalizzata al coinvolgimento e alla sensibilizzazione della società civile al problema della povertà alimentare attraverso l’invito a un gesto concreto di gratuità e di condivisione: fare la spesa per chi si trova in uno stato di indigenza. Ne abbiamo parlato con Nino Sciortino, responsabile del Banco Alimentare di Brescia.

A Brescia quanti enti caritativi sostiene il Banco alimentare e qual è il profilo delle persone che aiutate?

Gli enti associati al Banco alimentare di Brescia sono 122: dalla Caritas alle associazioni di volontariato che si occupano di minori e anziani. Sono realtà che assistono gli ultimi della nostra città. In questo periodo abbiamo registrato l’aumento delle richieste di aiuto dei nostri concittadini. Una volta si pensava che il Banco assistesse solo gli extracomunitari. Negli ultimi anni, invece, abbiamo registrato un aumento esponenziale dei bisogni dei nostri anziani, delle famiglie italiane in difficoltà.

L’anno scorso a Brescia qual è stato il quantitativo di generi alimentari raccolto?

Abbiamo raccolto 195 tonnellate. È un segno di grande generosità che i bresciani hanno dimostrato e continuano a dimostrare, anche perché tutti quanti hanno la possibilità di vedere, di toccare con mano, a chi sono destinati gli alimenti. Noi, con la massima trasparenza, mostriamo a tutti l’elenco delle associazioni alle quali sono destinati i generi alimentari raccolti durante la colletta.


In occasione della Colletta siamo abituati a vedere sempre tanti giovani impegnati nella raccolta. Come si spiega questo fenomeno, rispetto alla visione che abbiamo delle nuove generazioni?

A monte c’è un lavoro educativo. Credo che uno dei problemi fondamentali sia proprio l’educazione dei nostri giovani. Hanno bisogno di punti di riferimento, di vivere delle esperienze per rendersi conto di cosa significa la povertà. Attraverso la Colletta hanno la possibilità di toccare con mano la solidarietà: è un lavoro educativo che, negli anni, abbiamo fatto nelle scuole: c’è un gruppo di persone, di volontari, che si recano nelle classi per parlare di questi temi. Quest’anno, poi, abbiamo collaborato con l’Università cattolica che ha portato avanti una ricerca sulla povertà raggiungendo molte scuole elementari. Sono circa 450 i bambini coinvolti in questo progetto. Questo per noi è veramente soddisfacente perché attraverso l’opera educativa i bambini cominciano a sperimentare il significato della solidarietà. I ragazzi hanno bisogno di essere accompagnati dagli adulti perché per osmosi imparano da noi cos’è la carità, la solidarietà.

Quando si parla del Banco alimentare si pensa immediatamente alla Giornata di novembre, dimenticando che l’attività si protrae tutto l’anno…

Il lavoro del Banco alimentare nel magazzino centrale di Muggió, in provincia di Monza, prosegue la sua attività tutti i giorni dell’anno. Nel 2015 sono state raccolte 17mila tonnellate di eccedenze poi distribuite a oltre 1300 associazioni. Del resto il povero non si incontra solo durante la Giornata della Colletta. La povertà esige una risposta quotidiana e il Banco Alimentare della Lombardia lo fa in maniera egregia grazie ai 700 volontari che rendono possibile tutto questo. È una goccia nel mare dei bisogni che però aiuta oltre 240mila persone nella nostra regione. A Brescia, attraverso le 122 associazioni, aiutiamo circa 21mila persone.

ROMANO GUATTA CALDINI 21 nov 2016 12:31