Di Corato lascia Brescia Musei
Dall'1ottobre il direttore della Fondazione Brescia Musei passerà a Lugano come come responsabile della divisione cultura del Comune ticinese. Entro metà ottobre un bando per trovare il sucessore
Il 30 settembre prossimo scadrà formalmente la collaborazione tra la Fondazione Brescia Musei e il suo direttore Luigi Di Corato che dall’1 ottobre prenderà servizio a Lugano, come responsabile della divisione cultura del Comune ticinese. Di Corato resterà, però, a Brescia con un rapporto part-time sino alla fine dell’anno. Alla base dei ritorno del direttore Di Corato a Lugano, dove ha la sua residenza, ci sono motivi strettamente personali. A Brescia era arrivato nel luglio 2014, scelto dall’allora cda della Fondazione Brescia Musei guidato da Massimo Minini dopo una selezione tra le quaranta candidature presentate.
Nato a Busto Arsizio, classe 1971, di formazione umanistica, Di Corato, con un executive master in Business Administration al Politecnico di Milano, era arrivato a Brescia dopo l’esperienza di direttore generale ed editoriale della Fondazione Musei Senesi, una rete di oltre quaranta musei sparsi sul territorio della provincia toscana. Arrivando alla direzione di Brescia Musei Di Corato si era dato un obiettivo impegnativo: “a partire da un approccio nuovo, che fonde consapevolezza scientifica e gestionale, rendere un patrimonio straordinario come quello bresciano uno dei punti di riferimento stabili nel panorama culturale internazionale oltre che uno strumento di cittadinanza attiva e partecipata per la città ed il territorio".
Nel corso dei quattro anni trascorsi a Brescia sono state numerose le iniziative portate avanti da Di Corato e dalla Fondazione Brescia Musei, di concerto con Palazzo Loggia, in questa direzione: le mostre di Paladino, Chagall, Dario Fo, quella più recente sul Tiziano, così come quelle dedicate a tanti altri aspetti dell’arte contemporanea.
In sintonia con le scelte operate dal Comune in campo di politiche culturali, Di Corato ha portato la Fondazione alla valorizzazione di spazi, come il complesso di Santa Giulia, il parco archeologico e la Pinacoteca Tosio Martinengo già di per sé tesori artistici di grande valore, capaci di attrarre, prima ancora delle iniziative ospitate.
Entro la metà del mese di ottobre la Fondazione Brescia Musei predisporrà un bando per trovare un nuovo direttore.
Pieno apprezzamento al lavoro fatto in questi anni da Di Corato è giunto ieri dal sindaco Del Bono e dall’assessore alla cultura Emilio Del Bono che hanno incontrato la stampa per alcune considerazioni in merito al bilancio della Fondazione Brescia Musei, oggetto di pesanti critiche in occasione della sua recente presentazione nella competente commissione consiliare di Palazzo Loggia. Alle opposizioni che commentando il disavanzo di 212mila euro le opposizioni hanno parlato di gestione fallimentare per Brescia Musei e della necessità di cambiare passo, sindaco e vice sindaco hanno ricordato il cambio di passo della cultura comunale rispetto alle stagioni precedenti, sottolineando come non ci sia alcun museo al mondo che riesca a tenere i propri conti in ordine solo con i proventi degli biglietti venduti. Per Del Bono e Castelletti il “rosso” della Fondazione è dovuto a un aumento dei costi “figlio” della crescita delle attività messe in campo a fronte di trasferimenti che sono rimasti sostanzialmente invariati, tanto che il Comune sta pensando di aumentare la quota data a Brescia Musei.