Dalle origini della seconda generazione
Oggi, alle 17.30 si terrà la proiezione del documentario Origines, realizzato dagli studenti del corso Dams dell'Università Cattolica
Domenica 26 settembre si festeggia la 107ª Giornata mondiale del migrante e del rifugiato, giornata di riflessione e preghiera sulla realtà della mobilità umana. La Giornata è preceduta, tra gli altri eventi, venerdì 24 settembre alle 17.30 nella Sala della comunità di Sant’Afra, dalla proiezione del documentario “Origines”, realizzato dagli studenti del corso Dams dell’Università Cattolica con le interviste ai giovani di seconda generazione.
“La pandemia – racconta Marco Meazzini, professore della Cattolica – ha purtroppo limitato molto le iniziative dell’ordinario Dams, un corso che non è nuovo alla tematica dell’altro: tra i lavori passati ricordiamo New Italian Workers”. Tra le persone che hanno preso parte al progetto, oltre a Meazzini, anche Stefano Bianchi, videomaker e docente Unicatt, Massimo Locatelli, professore universitario, e don Roberto Ferranti hanno avuto un ruolo fondamentale: l’ultimo in particolare fungendo da ponte tra due realtà, quella teorico-pratica dell'Università e quella sociale ed ecclesiastica della curia.
A spiegare come è nata l’idea del progetto è Stefano Bianchi che ricorda come aveva seguito i ragazzi del Dams anche a gennaio 2020, accogliendoli presso la casa di produzione FEBO FILMS, ma “poco più di un anno dopo ci siamo trovati immersi in uno scenario completamente diverso, con enormi limiti che non ci avrebbero permesso di ripetere l'esperienza secondo le stesse modalità. Abbiamo quindi deciso di intraprendere una via completamente diversa, forse meno visionaria, ma densa di contenuti”. Hanno scelto così di raccontare il “rapporto tra culture d’origine, società e visione del futuro di un gruppo di giovani, i cui genitori hanno avuto il coraggio di lasciare tutto alla ricerca di un nuovo contesto in cui trasportare la loro vita: l'Italia”. Guardando oltre la superficie, hanno indagato sulla sensibilità dei ragazzi e sulle loro reazioni alla “duplice pressione proveniente dalla cultura d'origine e, in senso (talvolta) opposto, dalla quotidianità vissuta fuori casa”, con l’obiettivo di svelare realtà profonde, complesse e a volte proprio sconosciute.
Le riprese di Origines sono state effettuate tra il 6 e il di 10 aprile 2021, e ogni giornata è stata dedicata a un gruppo di studenti, al fine di ridurre un potenziale contagio dell'infezione da SARS-CoV-2. Ogni gruppo ha proposto uno o più intervistandi, e su ognuno di questi soggetti aveva già iniziato a lavorare in fase di pre-produzione, raccogliendo informazioni e individuando domande che, come gli era stato proposto, mirassero a “drammatizzare le storie che si sarebbero presto trovati a raccontare. Ciò al fine di ricercare non solo contenuti, ma anche una dose di intrattenimento, fondamentale nella creazione di un prodotto in grado di interessare” per poter comunicare un messaggio preciso al pubblico. Ogni giornata del workshop “è stata aperta con un briefing tecnico teorico-pratico in cui ho introdotto l'attrezzatura, messa a disposizione dalla FEBO FILMS e dal professor Meazzini”, per procedere con le scelte tecnico-estetiche per il set e il format delle interviste, piuttosto semplici per dare maggiore rilievo possibile al tema.
“Relativamente alla post-produzione – prosegue Bianchi – ogni gruppo ha montato le proprie interviste, dapprima autonomamente, contribuendo poi a fornire il materiale a un montatore scelto unanimemente che si è occupato dell’edizione finale. Il titolo Origines, invece, è stato proposto da uno degli studenti, e accolto positivamente dagli altri durante uno degli incontri a distanza, dopo la conclusione delle riprese”.
Le tematiche che sono venute fuori dal video definitivo sono tante e differenti: “Dal rapporto con i genitori – conclude Bianchi – a quello con i compagni di studi; dalla riflessione sulla spiritualità alla riscoperta di usanze legate alla propria cultura e religione; dal rapporto con sé stessi a quello con gli estranei, con la vita e con il sentimento; dal vivere il presente all'immaginare il futuro; dall'impegno sociale all'indagine artistica”. Vari sono, dunque i temi, affrontati con maturità e delicatezza, tanto da rendere questi contenuti simili ad una “rappresentazione scultorea della sensibilità umana”.