Dalla parte del cittadino
Una campagna elettorale incentrata su 15 temi che affrontano tutte le problematiche aperte della vita cittadina, per arrivare a delineare, attraverso proposte concrete di intervento, un modello alternativo di amministrazione della città. È quanto si legge nel programma della coalizione Movimento 5 Stelle, Unione Popolare e Partito Comunista Italiano che appoggia il candidato sindaco Alessandro Lucà che, come recita lo slogan, sta “dalla tua parte”. Abbiamo chiesto a Ferdinando Alberti, già deputato e consigliere regionale, ora coordinatore provinciale dei 5 Stelle quali tra questi temi rappresentano delle priorità. “Sono tre le direttrici sottolinea fondamentali – sottolinea – sulle quali poggia la nostra proposta e riguardano i temi della legalità, sociali e ambientali”.
Se parliamo di legalità?
Invece di parlare di sicurezza come contrasto alla microcriminalità, a quei fenomeni che il cittadino vive direttamente, ma sui quali è più facile fare campagne strumentali e populiste, noi ribaltiamo il discorso. Partiamo dalla testa: la presenza del disagio, dell’abbandono e del degrado giova alle organizzazioni criminali più o meno grandi che sfruttano queste situazioni per poter raggiungere i propri obiettivi. Proponiamo di costituire in Comune una commissione consigliare ad hoc che tratti i temi dell’antimafia e anticorruzione, con la quale pensiamo di contribuire a risolvere anche i problemi della microcriminalità.
Qui si inserisce il secondo tema, legato all’aspetto sociale…
Occorre combattere anche la povertà e ogni forma di abbandono e di degrado, dove la malavita trova consenso. Per questo è necessario mettere a terra un piano di riqualificazione delle periferie, dei “quartieri-ghetti” creati per una politica urbanistica non corretta. Quando raccontiamo che bisogna garantire un reddito minimo a chi non ce la fa, occorre capire che non si tratta di un aiuto specifico, ma che riguarda l’intera comunità. Demolendo il reddito di cittadinanza, il Comune si troverà ad affrontare una presenza maggiore di persone in stato di disagio.
Riguardo al tema casa?
C’è una palese emergenza abitativa. Va previsto un serio piano di ricollocazione degli immobili sfitti e vuoti. Occorre pensare a una sorta di moratoria contro gli sfratti andando a valutare caso per caso quelli che non ce la fanno.
Se guardiamo agli aspetti ambientali?
Non vogliamo costruire una narrazione che vede Brescia come un’eccellenza, capitale dell’ambiente, ma analogamente non vogliamo raccontare una città completamente devastata per quanto riguarda acqua, aria e suolo. Ci sono serie problematiche, ma vogliamo trasmettere un messaggio propositivo. Crediamo che Brescia possa diventare una città “carbon neutral” entro il 2030. È questo uno dei temi sui quali i giovani, soprattutto, si interrogano. Dobbiamo cominciare oggi a programmare il loro futuro. Non bastano le politiche di contrasto e quelle sanzionatorie, bisogna introdurre una nuova filosofia e una nuova cultura promuovendo azioni e iniziative sui temi dei cambiamenti climatici che li coinvolgano e li facciano partecipare.