Da Camaldoli al futuro. Per costruire la società
Quale futuro possiamo immaginare per l’Italia, quali vie di democrazia, quali percorsi? Questa la riflessione che intende affrontare il convegno organizzato dal gruppo Meic di Brescia in collaborazione con Azione Cattolica, Acli, Ufficio per l’impegno sociale della Diocesi di Brescia, Ucid, Gruppo Meic di Bergamo, Congregazione dei Padri della Pace, Movimento cristiano lavoratori ed Edizioni Studium e che si terrà il prossimo venerdì 14 giugno alle ore 18.30 presso i Padri della Pace, moderato da Luciano Zanardini.
L’occasione è offerta dalla presentazione degli atti del convegno tenutosi a Camaldoli nell’estate 2023 sul Codice di Camaldoli, ma intende essere un punto di partenza per ragionare sulla società dell’Italia contemporanea. Il Codice di Camaldoli fu l’importante documento uscito dall’elaborazione di un gruppo di giovani cattolici nel luglio del 1943, poco prima che gli eventi precipitassero con l’armistizio di settembre: anzi la settimana camaldolese terminò proprio nel giorno in cui Mussolini veniva deposto dal Gran Consiglio del fascismo. Lo spirito e le idealità del Codice di Camaldoli andranno a forgiare e permeare la nostra Carta costituzionale, frutto di una convergenza unica e straordinaria tra le parti politiche e sociali del tempo. La spinta ideale si riconosce nei due valori fondanti del Codice: il bene comune e la giustizia sociale. All’interno di questo orizzonte di senso vengono ad elaborarsi indicazioni sulla dignità della persona, sull’uguaglianza dei diritti, sulla necessità della solidarietà, sull’esigenza della giustizia distributiva da parte dello Stato. Se questi furono gli stimoli e i valori che nel 1943 permisero di progettare l’Italia del dopoguerra, ci si interroga su quali percorsi intraprendere nel nostro tempo per ricostruire una società italiana più giusta, equa e partecipativa. Il Codice seppe creare un ponte tra la cultura cattolica e le altre culture protagoniste della vita sociale in Italia, per dialogare circa le strutture fondamentali del vivere civile.
Oggi, la società civile da un lato ha bisogno di uno slancio ideale che faccia sollevare lo sguardo su valori educativi e culturali impegnativi e, al tempo stesso, necessita di una concretezza che faccia convergere le parti della società su obiettivi condivisi per il bene comune. Il prof. Torresi, storico e ricercatore universitario, offrirà una ricostruzione del contesto storico in cui nacque il Codice di Camaldoli, individuando quali furono le condizioni e le scelte che permisero di porre le basi per una ricostruzione anche identitaria dell’Italia del dopoguerra. Don Bruno Bignami, direttore dell’Ufficio nazionale per i problemi sociali e il lavoro della Cei, cercherà di stimolare la riflessione su quali vie possano essere condivise per la composizione di una società italiana rinnovata nella politica e nell’economia.