Da 200 anni nel cuore della città
“Casa di Industria”, fondata nel 1817, compie 2 secoli e per festeggiare con ospiti, familiari, dipendenti, amici e con la comunità ha deciso di organizzare una settimana di eventi, tra il 16 e il 22 ottobre, dedicati al benessere
Da 200 anni nel cuore della città. “Casa di Industria”, fondata nel 1817, compie 2 secoli e per festeggiare con ospiti, familiari, dipendenti, amici e con la comunità ha deciso di organizzare una settimana di eventi, tra il 16 e il 22 ottobre, dedicati al benessere. Grazie a seminari di approfondimento, incontri culturali, gastronomici e musicali, diventerà la Casa di chi vorrà condividere un momento di festa e di ringraziamento. Oggi la Fondazione eroga servizi di cura per le persone anziane ma, dal suo esordio, sono state diverse le forme ed i modi con cui ha dato risposta alle mutevoli e pressanti domande di assistenza provenienti dalla città. L’Autorità provinciale e comunale di Brescia fondò la Pia Casa di Industria allo scopo, così si legge nelle tavole dell’epoca, "di somministrare vitto e lavoro agli individui poveri d’ambo i sessi" e quindi di combattere l’accattonaggio. In origine era dunque uno stabilimento pubblico dove erano condotti i poveri e i mendicanti che lavorano alla fabbrica delle telerie e che là trovavano cibo ed un poco di mercede. All’inizio del Novecento, furono istituiti un dormitorio pubblico e una mensa popolare. Nel 1950, la Casa di via Gambara fu affidata all’amministrazione dell’Ente Comunale Assistenza. Venne in gran parte ristrutturata e da allora iniziarono le attività assistenziali a favore degli anziani e disabili specializzandosi sempre più nel settore dell’assistenza, cura e riabilitazione geriatrica e caratterizzandosi, nel contempo, anche come struttura multi-servizio. Infatti, accanto ai tradizionali servizi residenziali, la Casa fornisce diverse prestazioni a favore di persone anziane e adulte in difficoltà residenti in città.
“La nostra storia - spiega la presidente Elisabetta Donati – è parte del patrimonio sociale e della vocazione collettiva della comunità bresciana, che ha fatto del lavoro una leva di emancipazione e di protezione dei cittadini. È la Fondazione della città, per questo abbiamo pensato ad un programma di festa che fosse una occasione di dialogo con la comunità. Un programma costruito come momento di confronto sul nostro lavoro. Non è solo una rievocazione, facciamo anche il punto sui cambiamenti intervenuti in una prospettiva futura”. Una Fondazione dunque che si prepara al suo futuro confermando quel cammino partecipato con le tante energie della città, per la produzione di benessere a vantaggio di tutti. Il prologo alle iniziative è stato dato con l'inaugurazione dell'allestimento scenico “Il diritto di essere fragili” a cura di Tiziana Arici e Gabriella Goffi. Posto nella galleria della struttura e immaginato come un grande albero che accoglie e protegge la fragilità umana, offre una immersione visiva nella storia della Casa e della città. Gli appuntamenti previsti a partire da lunedì 16 si svolgono in diversi momenti della giornata e con modalità diverse - letture, dibattiti, musica, arte, laboratori gastronomici – si focalizzano intorno alle tematiche che si affrontano quotidianamente nella Casa: modelli di cura, accompagnamento al morire, futuro delle Rsa. In occasione della giornata conclusiva, dopo la messa delle 10, verrà inaugurata la 'Stanza dell'abbraccio'. “L'evento della morte, del 'morire' – conclude la presidente – sembra far svanire in un attimo le esistenze più o meno lunghe delle persone. Gli ultimi giorni e le ultime ore hanno bisogno di essere vissuti in modo completo, con maggiore intimità e pudore da parte degli ospiti e dei loro familiari. Pensiamo che la Stanza dell'abbraccio possa consentire di avvicinare anche il pensiero della morte, di dare cittadinanza anche al morire”.