Croce Rossa: concentrare gli sforzi
Emergenza Ucraina. Il Comitato di Brescia della Croce Rossa Italiana si attiva con una raccolta fondi. “I bisogni sono molteplici – spiega la presidente, Carolina David – e aumenteranno sempre di più con il passare dei giorni. C’è un gran bisogno soprattutto di medicinali che scarseggiano all’interno degli ospedali; è necessario far arrivare quelli utili e soprattutto ben conservati per poterli utilizzare in sicurezza. La cosa migliore è concentrare gli sforzi. Abbiamo creato una sottoscrizione locale con un conto corrente dedicato sul quale far convergere tutte le donazioni che i bresciani vorranno generosamente fare per far sentire la loro vicinanza alle vittime del conflitto. I fondi raccolti serviranno per rispondere sia ai bisogni umanitari direttamente nel Paese, rappresentati da cibo, beni di prima necessità e primo soccorso, sia ai bisogni dei profughi che, già in gran numero, stanno entrando nei Paesi confinanti. Il coordinamento che offriamo è indispensabile per non disperdere gli aiuti e la donazione rappresenta il modo migliore per supportare gli sforzi umanitari”.
Come fare a donare? “È sufficiente collegarsi al sito della Croce Rossa Bresciana, cliccare sulla sezione dedicata all’emergenza Ucraina e compilare il form con la promessa di donazione (cribrescia.it). Monitoriamo lo stato di avanzamento della raccolta e diamo conto dell’utilizzo dei fondi sulla nostra pagina facebook”. Il soccorso umanitario non può essere improvvisato perché nelle situazioni di emergenza le persone devono ricevere ciò di cui hanno effettivamente bisogno, nel momento in cui ne hanno bisogno. “Aiutare è importante, ma ancora più importante è aiutare bene. La logistica è un altro dei problemi da affrontare. I corridoi umanitari che sono stati aperti con grande fatica risultano ancora molto rischiosi e diventa estremamente difficile far arrivare a destinazione gli aiuti provenienti da più parti. È la presenza sui territori dei Comitati maggiormente coinvolti, ucraino, russo, polacco, bulgaro, ungherese e croato, che ci consente di effettuare interventi mirati, facendo in modo che arrivino gli aiuti umanitari necessari e prioritari”. Molto si potrà e si dovrà fare per favorire l’accoglienza a livello locale, sul modello di quanto messo in campo con la popolazione afghana. L’Alto Commissario per i Rifugiati dell’Onu ha parlato dell’evacuazione in atto come della più rapida dalla Seconda guerra mondiale. “Abbiamo partecipato – conclude – all’incontro organizzato dalla Prefettura nel corso del quale si è fatto il punto sulla situazione dei profughi. Abbiamo dato la nostra piena disponibilità a intervenire con i volontari e le nostre attività per alleviare necessità e bisogni”.