Cristo Re: i genitori protagonisti
“Il compito primario è di assicurare un ambiente educativo che porti il bambino ad acquisire un atteggiamento di ascolto e di risposta alla ‘vocazione’ cui è chiamato come persona, in stretta collaborazione con le famiglie”. Così sottolinea Giorgio Trilli, presidente dell’“Associazione Scuola Infanzia Cristo Re”, delinea le priorità della Scuola materna Cristo Re di Borgo Trento.
Storia. Correva l’anno 1915 quando le Suore Maestre di Santa Dorotea iniziarono il loro servizio pastorale nella parrocchia di Borgo Pile, intitolata a quel tempo a San Giovanni Evangelista. Da subito venne offerto alle famiglie il servizio dell’asilo con la prima scuola materna allora denominata “Asilo S. Dorotea”.
L’attuale edificio situato in via Serra venne costruito nel 1955 e divenne funzionante a tutti gli effetti nel 1958. Si sviluppa su un’area di poco meno di 1.000 mq ed è composto da un piano rialzato con aule, ingresso e servizi igienici, un piano seminterrato con cucina, segreteria, spogliatoi, servizi igienici e sala riunioni/ristoro e uno spazio esterno con giardini, area giochi e servizi igienici. Ospita 75 bambini. Nel 1977 venne costituita l’associazione dei genitori denominata “Scuola Materna Cristo Re”, con le finalità di far conoscere e rendere operante sia il Progetto Educativo dell’Istituto, sia gli Orientamenti Educativi Statali. Nello stesso anno la scuola aderì all’Adasm–Fism, allo scopo di garantire alle educatrici una formazione professionale sempre più valida ed aggiornata e dal 2001 è stata riconosciuta scuola materna paritaria. In seguito, alcuni “Amici della Scuola” hanno dato vita alla nuova “Associazione Scuola Infanzia Cristo Re”, dove i genitori diventano diretti protagonisti della sua gestione. La filosofia della scuola: dal carisma dell’Istituto delle Suore di Santa Dorotea fondato sull’insegnamento evangelico “vai e correggi il tuo fratello”, deriva l’ impegno a farsi luogo di comunione e di responsabilità. I ritmi dell’educazione oggi sono gli stessi della società: frenetici. La scuola che corre in realtà è una scuola che non educa, poiché l’educazione è un’attività naturalmente lenta, se correttamente intesa come l’educazione che trasforma la conoscenza in saggezza e che si realizza in profondità. Bisogna decidere quali cose è davvero importante sapere, e a quelle cose dedicare il tempo necessario. Si tratta, in sostanza, di passare da una concezione quantitativa dell’educazione ad una concezione qualitativa.