Cremona Brescia. Alle origini del violino
Sino al 26 novembre nella Pinacoteca Tosio Martinengo un allestimento speciale, una lezione e due concerti celebrano la musica barocca con una settimana di iniziative grazie a due ospiti d’eccezione: il violino “piccolo” realizzato nel 1570 da Andrea Amati per Carlo IX di Francia in occasione del suo matrimonio con l’arciduchessa Elisabetta d’Austria (tra i più antichi al mondo) e un altrettanto piccolo dipinto di Gaspare Venturini raffigurante Santa Cecilia (un olio su tela di 57,5 x 36,5 cm, datato attorno al 1590), tipico esempio del manierismo ferrarese che reinterpreta l’immagine caravaggesca della patrona dei musicisti.
I due capolavori, eccezionalmente nella nostra città, sono esposti uno in fronte all’altro per ricostruire l’atmosfera e il contesto culturale di un periodo storico nel quale il territorio lombardo, tra Brescia e Cremona, ha dato origine a un’arte unica come quella della liuteria, tramandata nei secoli e ancora oggi eccellenza italiana nel mondo (nella sola città del Torrazzo le botteghe liutaie superano le 150 unità e dai noi stanno progressivamente aumentando, ricorda la sindaca Laura Castelletti).
Le note del violino risuoneranno mercoledì 22 novembre alle ore 18.30 e in replica alle ore 20.30 nella Sala Rossa della Pinacoteca (ingresso libero, prenotazione obbligatoria attraverso il Centro Unico di Prenotazioni cup@bresciamusei.com oppure telefonando al numero 030.2977833/34) precedute da una introduzione storica liutaria del conservatore del Museo del Violino, Fausto Cacciatori. Al violino e alla tiorba (grande strumento musicale a corde pizzicate, della famiglia dei liuti) rispettivamente Federico Guglielmo e Diego Cantalupi.
Conclude il programma della settimana, domenica 26 novembre alle ore 18, un concerto per clavicembalo del bergamasco Tomas Gavazzi con musiche di Henry Purcell, Jean-Philippe Rameau, Antoine Forqueray, Johann Sebastian Bach e Georg Friedrich Händel.
Appartenuto a un gruppo di 26 strumenti formato da piccoli e grandi violini, viole e violoncelli, realizzati per la casa reale francese, l’Amati Carlo IX si disperse durante i moti della rivoluzione francese. In seguito ne furono ritrovati solo nove esemplari tra cui quello ospitato in Pinacoteca in sala XII.
Il dipinto, parte della collezione Tosio Martinengo, è un’opera di devozione privata. Rappresentata la santa a figura intera mentre volge gli occhi al cielo e sfiora con la mano sinistra la tastiera di un organo mentre ai suoi piedi giace una natura morta composta da strumenti a corda e a fiato.
L’evento fa parte di un progetto di Fondazione Brescia Musei, in collaborazione con il Comune di Cremona e la Fondazione Museo del Violino, nell’ambito del “Piano di salvaguardia del saper fare liutario tradizionale cremonese” sostenuto dal Ministero della Cultura.
“Questo sodalizio con Cremona arricchisce ulteriormente l’ultimo mese di eventi di BgBs2023, regalandoci ancora incredibili possibilità di vivere le innumerevoli anime dell’arte nella nostra città grazie ad una rete culturale sempre più stretta fra istituzioni e amministrazioni vicine”, ha detto la sindaca Laura Castelletti durante la presentazione.
“Desidero esprimere grande soddisfazione per questo importante rapporto che i nostri musei instaurano con il Museo del Violino – ha rimarcato Francesca Bazoli, presidente Fondazione Brescia Musei - L’occasione di questo concerto e l’esposizione di pezzi più unici che rari è un’opportunità per sfoderare in questo scorcio di fine Capitale della Cultura un capolavoro normalmente non esposto. La vita dei musei si fonda sulle collaborazioni istituzionali e sulla condivisione di progettualità comuni all’insegna della multidisciplinarietà, come questo è il caso”.
Secondo Stefano Karadjov, direttore di Fondazione Brescia Musei, “con lo straordinario concerto dedicato al Carlo IX di Andrea Amati concludiamo idealmente una grandissima stagione performativa dedicata alla Pinacoteca Tosio Martinengo. Chiudere in bellezza con una delle più importanti istituzioni mondiali nella liuteria, il Museo del Violino di Cremona, e un concerto con questo violino, a circa dieci anni dall’ultima esecuzione pubblica, è il suggello per noi più prezioso”.
All’intervento della curatrice della Pinacoteca, Roberta D’Adda, si è associato l’assessore alla Cultura Comune di Cremona, Luca Burgazzi, secondo il quale “La collaborazione tra istituzioni culturali di diverse città rappresenta da sempre un motivo di crescita per tutti. Ringrazio quindi tutti coloro che hanno contribuito alla realizzazione di questo importante progetto, dando così un’ulteriore occasione di poter conoscere il patrimonio delle rispettive città attraverso un’iniziativa di altissimo livello culturale”.