Costretti a fuggire come fece Gesù
Venerdì 12 febbraio alle 18 in diretta sul canale YouTube del settimanale la presentazione del Rapporto 2020 della Fondazione Migrantes sul diritto d’asilo
Che cosa costringe un numero sempre più elevato di persone nel mondo a lasciare le proprie case e i propri Paesi d’origine? Quali sono le rotte che le persone in fuga percorrono per cercare protezione nei confini dell’Unione Europea e in Italia? Sono le prime questioni a cui il Report 2020 intende rispondere, dati aggiornati e fatti alla mano. È ormai il quarto anno consecutivo che la Fondazione Migrantes dedica un rapporto al mondo dei richiedenti asilo, dei rifugiati e delle migrazioni forzate. Fra 2019 e 2020 si sono visti tutti gli effetti di politiche poco solidali verso questi movimenti di persone, sia nell’Unione Europea che nel nostro Paese, mentre quest’anno la pandemia di Covid-19 ha indotto a serrare ancora di più le frontiere e ha frapposto, se possibile, ostacoli e difficoltà ancora maggiori a chi si trovava comunque nella situazione di dover lasciare la propria casa e la propria terra. E a giugno, quando sono stati resi pubblici i nuovi dati dell’Unhcr su sfollati e rifugiati nel mondo, si è avuta la conferma di quello che molti temevano, cioè che il loro numero non è mai stato così alto dopo la Seconda guerra mondiale: quasi 80 milioni di persone in situazione di “sradicamento forzato”, fra cui quasi 46 milioni di sfollati interni, mentre i rimanenti, rifugiati e richiedenti asilo, continuavano a trovarsi soprattutto nei Paesi vicini alle stesse zone di conflitto o di forti tensioni da cui erano fuggiti.
Venerdì 12 febbraio alle 18 in diretta sul canale YouTube del nostro settimanale è in programma la presentazione del Rapporto 2020 della Fondazione Migrantes. Intervengono Maria Cristina Molfetta (Fondazione Migrantes) e Stefano Savoldi (Caritas diocesi di Brescia); è possibile prenotare una copia del rapporto richiedendola a migranti@diocesi.brescia.it.
Papa Francesco ha dedicato il suo messaggio per la Giornata mondiale del migrante e del rifugiato agli sfollati interni, adottando già nel titolo un’immagine forte e severa, “Come Gesù Cristo costretti a fuggire”. E all’interno del testo ha richiamato l’attenzione su sei coppie di “verbi-azione”: conoscere per comprendere, coinvolgere per promuovere, collaborare per costruire, farsi prossimo per servire, riconciliarsi per ascoltare, crescere per condividere. Sono queste le sollecitazioni che hanno accompagnato la redazione del Report su “Il diritto d’asilo” per l’edizione 2020. Il volume, come negli anni scorsi, è curato da un’équipe di autori che, oltre ad essere studiosi di questi temi, accompagnano da anni, direttamente e concretamente, richiedenti asilo e rifugiati nei loro percorsi nel nostro Paese, e si articola in 12 contributi scanditi in cinque parti: “Con lo sguardo rivolto all’Europa”, “Tra l’Europa e l’Italia”, “Guardando all’Italia”, “Approfondimento: la rotta balcanica” e, novità preziosa di quest’anno, un “Approfondimento teologico” sul principio di destinazione universale dei beni per un approccio integrale alle migrazioni. Il rapporto fra popolazione in situazione di sradicamento forzato (79,5 milioni di persone fra rifugiati all’estero, sfollati interni e richiedenti asilo oltre a 3,6 milioni di venezuelani dispersi all’estero senza status definito) e popolazione globale a fine 2019 è pari a un abitante su 97: in pratica, un abitante del mondo su 100. Nel 2010 si trattava “solo” di un abitante su 159.
“Da che cosa si fugge nel mondo?”. Nove i motivi di sradicamento: guerre conflitti e insicurezza (alimentati da un colossale mercato degli armamenti), povertà multidimensionale, fame, mancanza di accesso all’acqua potabile, schiavitù e traffico di persone, persecuzione religiosa, criminalizzazione dell’orientamento sessuale, cambiamento climatico e repressione della libertà di opinione (esemplificata dall’“indicatore” della libertà di stampa). Sono 12 le crisi principali che hanno causato/accompagnato l’escalation di sradicamento forzato nell’ultimo decennio: la guerra di Siria, la crisi del Sud Sudan dopo l’indipendenza, la guerra “a bassa intensità” in Ucraina, le “emergenze” rifugiati e migranti nel Mediterraneo, il flusso di rifugiati apolidi dal Myanmar al Bangladesh, l’esodo di venezuelani in America Latina e nei Caraibi, le crisi da conflitto e cambiamento climatico nel Sahel, i conflitti e l’insicurezza in Afghanistan, Irak, Libia e Somalia, il conflitto nella Repubblica Centrafricana, lo sradicamento interno in Etiopia, i nuovi conflitti e la violenza diffusa nella Repubblica democratica del Congo, la crisi umanitaria e lo sradicamento in Yemen.