Coronavirus: attenzione sì, psicosi no
Le misure emanate dalla Regione e dal Ministero della salute e prontamente messe in atto anche nel Bresciano, sono state pensate per arginare la diffusione del virus. Le risposte irrazionali, però, non mancano: anche nel Bresciano c'è stato l'assalto ai supermercati.
Chiese, cinema, teatri chiusi. “Coprifuoco” per bar e pub dalle 18. Le attività di scuole di ogni ordine e grado e delle università sospese almeno sino al 29 febbraio e, poi, una raffica di sospensioni di iniziative e manifestazioni programmate per questi giorni. Il Centro Teatrale Bresciano, in seguito all’ordinanza della Regione Lombardia, ha sospeso la sua programmazione, invitando il pubblico a tenersi aggiornato sugli sviluppi della situazione. Anche il Grande, dopo aver sospeso il concerto dell’Orchestra d’Archi di Santa Cecilia previsto in programma per ieri sera, ha informato il suo pubblico di essere in attesa di ulteriori diposizioni.
Annullate, in via precauzionale, anche molte conferenze stampa indette da diverse associazioni per presentare manifestazioni sportive e culturali che avrebbero dovuto tenersi in città e provincia nei prossimi giorni.
La comparsa e la rapida diffusione del Coronavirus in Lombardia ha costretto la Regione, di concerto con il governo e con tante altre istituzioni collegate a mettere in campo misure eccezionali per arginare, per quanto possibile, la circolazione dei virus.
A oggi in Lombardia, ma è facile immaginare che il bilancio salga ancora, si contano 112 contagiati e due vittime. Il focolaio di infezione più importante è quello registrano nel basso Lodigiano, dove 11 Comuni sono stati praticamente isolati.
Al Civile di Brescia è attualmente ricoverata una donna di Crema risultata positiva al test e trasferita in città perché le strutture sanitarie del Cremonese sono al limite delle loro possibilità. Altri cinque persone (una delle quali ricoverata in Poliambulanza) sarebbero in attesa dell’esito del tampone.
In queste ore, poi, uomini delle istituzione e del mondo sanitario si stanno affannando per fare in modo che la popolazione abbia il giusto approccio alla situazione. Nessuna sottovalutazione di rischi ma nemmeno allarmismi che stanno in tanti casi sfociando nella psicosi. Il Coronavirus non sarebbe altro, questa l’informazione che medici e virologi stanno cercando di far comprendere alla gente, che una forma un po’ più forte di un qualsiasi virus influenzale, per altro molto simile anche nelle manifestazioni.
Particolarmente esposti al rischio di conseguenze più gravi sarebbero anziani e persone con altre patologie debilitanti. Il rispetto di alcune elementari norme igieniche e del decalogo predisposto nei giorni scorsi da Ministero della Salute e Regione Lombardia garantirebbe già un buon livello di prevenzione. Da rispettare anche l’invito a non prendere d’assalto il 112, numero per le emergenze, ma di rivolgersi al numero verde 800 894545 istituito dalla Regione e al 1500 per tutte le informazioni del caso.
Non sempre, però, gli inviti alla calma e alla responsabilità vengono rispettati. Nella giornata di ieri c’è stato un vero e proprio assalto, immotivato, a negozi e supermercati.