Conto alla rovescia per le Giornate Fai
Domani e domenica con i beni aperti in città e in tanti Comuni del Bresciano la possibilità di compiere un vero e proprio viaggio nella storia
Conto alla rovescia anche a Brescia per le Giornate Fai di Primavera, la grande festa di piazza organizzata ogni anno dal Fai, che in questo 2017 giungono alla 25° edizione. Negli anni precedenti le Giornate, evento unico in Italia, hanno contribuito a ricostruire un ponte tra i 9 milioni di persone che hanno partecipato e il territorio in cui vivono attraverso la riscoperta di luoghi speciali, dove è scritta la storia e l’identità locale. Nel Bresciano sono più di 20 i beni che il 25 e 26 marzo saranno aperti per le Giornate Fai. Coprono territorialmente l’intero territorio provinciale e consentono, anche dal punto di vista storico e culturale, un interessante viaggio attraverso la storia. In città spicca la presenza del modernissimo Skyline 18 al fianco delle Domus Romane presenti nel complesso museale di Santa Giulia e nel liceo Gambara. Discorso analogo vale per la provincia, dove a patrimoni che hanno sulle spalle secoli di vita se ne affiancano altri più recenti ma che hanno un grande valore per comprendere la storia recente come nel caso di Palazzo Feltrinelli a Gargnano, che negli anni bui della Repubblica sociale di Salò, ospitò Benito Mussolini, messo da Hitler a capo dello stato fantoccio dopo l’8 settembre del 1943.
Brescia, dunque, apre per le giornate del Fai, oltre al grattacielo progettato dall’arch. Maggiora, ha la forma di un semplice parallelepipedo e i due siti romani, Palazzo Martinengo di Padernello Salvadego(una delle più interessanti dimore patrizie del centro storico di Brescia. Costruito sui terragli della cinta di mura medievale dalla famiglia Martinengo, il palazzo fu oggetto di diverse modifiche ed ampliamenti che si protrassero per oltre quattro secoli), palazzo Fenaroli (oggi sede della Rivista Mamma-Opere di Papa Giovanni XXIII, esempio di felice convivenza di elementi barocchi e neoclassici), il Monumento a Arnaldo da Brescia (inaugurato nel 1882 dopo un inter durato oltre vent’anni, che ebbe in Giuseppe Zanardelli un determinato sostenitore) e, solo per gli iscritti al Fai palazzo Luzzago Cantoni Marca di Rosa (che conserva intatto il fascino delle dimore del ‘700 grazie al suo ultimo abitante, il Conte Clemente, che fece della cura della prestigiosa dimora la sua ragione di vita) e, per ultimo palazzo Bargnani, edificato a partire dalla seconda metà del XVII secolo da Gaspare Giacinto Martinengo Colleoni di Pianezza. Il lungo elenco dei beni aperti per le Giornate di primavera in provincia si apre con l’antico Broletto di Pezzaze, una torre medievale di avvistamento, originariamente parte del sistema difensivo fatto erigere dalla nobile e potente famiglia Avogadro. A Lavone di Pezzaze sarà visitabile, insieme all’antico borgo con i suoi edifici, la chiesa di Santa Maria Maddalena, eretta originariamente verso la metà del Trecento, in cui sono conservati, tra gli altri, dipinti di Paolo da Caylina il Giovane.
Passando da una valle all’altra le Giornate di primavera propongono a Darfo, nella bassa Valle Camonica, la visita ai dipinti di Franca Ghitti, conservati nella cappella della Caitas locale, il castello Federici la chiesa del Restello e l’antico borgo di Gorzone, quello di Erbanno. La cascina Nodari, i palazzi Pancera, Rocca e Soncini, la chiesa di Sant’Antonio Abate, il museo della civiltà contadina sono i beni aperti a Mairano nella Bassa. Il lago di Garda mette a disposizione del Fai la visita all’Isola del Garda, di San Felice del Benaco, luogo di rara bellezza, che accolse, dal XIII secolo, piccoli e grandi uomini alla ricerca del proprio mondo. Porte aperte a Gardone per Villa Alba, una struttura progettata dall’architetto Shafer che rimanda ai monumenti dell’acropoli di Atene, e a Gargnano il già citato palazzo Feltrinelli. La visita ai beni aperti sarà accompagna da volontari del Fai e di altre associazioni.