Conto alla rovescia per i saldi invernali
Al via in tutta la regione venerdì 5 gennaio
Conto alla rovescia per i saldi invernali che, come previsto dal DGR 14 dicembre 2011, n. IX/2667 di Regione Lombardia, prenderanno il venerdì 5 gennaio per concludersi il prossimo 4 marzo. Nonostante il divieto imposto dal Testo unico delle leggi in materia di commercio e fiere), di effettuare vendite promozionali nei trenta giorni precedenti l’avvio dei saldi sono stati tanti gli esercizi commerciali che nelle scorse settimane hanno proposto, con modi diversi, forme di scontistiche.
In occasione dei saldi ormai alle porte, ai fini di informazione e tutela dei consumatori, i commercianti hanno l’obbligo di esporre, accanto al prodotto, il prezzo iniziale e la percentuale dello sconto o del ribasso. È invece facoltativa l’indicazione del prezzo di vendita conseguente allo sconto o ribasso.
L’operatore commerciale ha anche l’obbligo di fornire informazioni veritiere in merito agli sconti praticati sia nelle comunicazioni pubblicitarie (che, anche graficamente, non devono essere presentate in modo ingannevole per il consumatore) sia nelle indicazioni dei prezzi nei locali di vendita. Non può inoltre indicare prezzi ulteriori e diversi e deve essere in grado di dimostrare agli organi di controllo la veridicità delle informazioni relative al prodotto.
I prodotti in saldo devono essere separati da quelli eventualmente posti in vendita a prezzo normale (se ciò non è possibile, cartelli o altri mezzi devono fornire al consumatore informazioni inequivocabili e non ingannevoli). Se il prodotto risulta difettoso, il consumatore può richiedere la sostituzione dell’articolo stesso o il rimborso del prezzo pagato dietro presentazione dello scontrino, che occorre quindi conservare.
Dal 1° luglio scorso, inoltre, sono in vigore nuove misure sugli sconti di fine stagione previste in osservanza a una direttiva europea del 2019 recepita dall’ordinamento italiano.
La principale novità riguarda gli 'sconti fasulli' praticati dai commercianti, contro la pratica di alzare il prezzo di un prodotto prima di applicare la percentuale di sconto durante i saldi: la nuova normativa prevede l’obbligo per i negozianti di indicare chiaramente, oltre alla percentuale di sconto e al prezzo finale, anche il prezzo più basso (e non più il prezzo di listino) applicato alla generalità dei consumatori nei 30 giorni precedenti.
Quindi quando gli sconti divengono via via più alti, come accade durante i saldi, il prezzo precedente da indicare è quello riferito ai 30 giorni antecedenti l’avvio dei saldi. I commercianti che non si atterranno a tale nuova regola possono andare incontro a una sanzione pecuniaria da 516 a 3.098 euro (e-commerce compreso).
I capi che vengono proposti in saldo devono avere carattere stagionale o di moda ed essere suscettibili di notevole deprezzamento se non venduti entro un certo periodo di tempo. Le vendite devono essere realmente di fine stagione la merce posta in vendita sotto la voce “Saldo” deve essere l’avanzo della stagione che sta finendo e non fondi di magazzino.
La legge prevede l’obbligo del negoziante di indicare il prezzo normale di vendita, lo sconto e il prezzo finale.
Quando è possibile il cambio di un prodotto: la possibilità di cambiare il capo dopo che lo si è acquistato è generalmente lasciata alla discrezionalità del negoziante, ma non è vero che i capi in svendita non si possono cambiare; il negoziante è obbligato a sostituire (o riparare) l’articolo difettoso (d.lgs. 6 settembre 2005, n. 206, Codice del Consumo) anche se dichiara che i capi in saldo non si possono cambiare. Se il cambio non è possibile, ad es. perché il prodotto è finito, avete diritto alla restituzione dei soldi (non ad un buono). Avete due mesi di tempo, dalla scoperta del difetto, non 7 o 8 giorni, per denunciare il difetto.
Quindi... conservate sempre lo scontrino! Per quanto riguarda i pagamenti: le carte di credito devono essere accettate da parte del negoziante e vanno favoriti i pagamenti cashless.
Nel Bresciano, secondo le stime delle principali associazioni di categoria degli operatori del commercio, per i saldi si spenderanno poco più di 100 milioni di euro, con un aumento stimato del 10% rispetto al 2023.