Come prevenire il tumore allo stomaco
Il primo screening in Europa per la diagnosi precoce del tumore dello stomaco è un progetto tutto italiano. Si chiama “Gastroscreening” (www.gastroscreening.it) e mira a identificare le persone a rischio di sviluppare la neoplasia, grazie a un test di primo livello. La fase iniziale del progetto ha previsto l’elaborazione di una prima versione del questionario GastroFORM, con 38 domande, e la sua sottomissione a circa 5000 persone fra i 40 e gli 80 anni. In base alle risposte, a 622 è stato consigliato di sottoporsi alla gastroscopia, esame che permette di individuare lesioni cancerose e precancerose. Il progetto è promosso da RicerChiAmo Onlus, la cui mission è il sostegno alla ricerca scientifica sulle neoplasie dell’apparato digerente.
“Abbiamo identificato una quota significativa (16%) di persone, affette da almeno uno dei 7 segnali di allarme indicati nel questionario: dimagrimento superiore al 10% del peso corporeo negli ultimi 2 mesi, vomito con sangue, evacuazione di feci nere per la presenza di sangue, dolore notturno alla bocca dello stomaco, masse palpabili nell’addome, valori anomali (anemia microcitica ipocromica) identificati con un esame del sangue, difficoltà nella deglutizione del cibo – afferma Gian Luca Baiocchi, Co-Fondatore e Responsabile Scientifico di RicerChiAmo Onlus, Direttore della Chirurgia Generale della ASST di Cremona e Professore Ordinario di Chirurgia Generale all’Università degli Studi di Brescia -. Questo primo step ci ha consentito di confermare che GastroFORM può essere il giusto strumento per una prima valutazione della popolazione a rischio. Ora inizia la seconda fase del progetto ‘Gastroscreening’, che consiste nel perfezionamento del questionario sulla base di dati scientifici circa fattori di rischio, fattori protettivi, sintomi e segnali di allarme, e nella definizione del cut off, cioè del punteggio a partire dal quale è consigliabile sottoporsi alla gastroscopia. Per raggiungere questo obiettivo, abbiamo coinvolto gli epidemiologi dell’Università di Verona, dell’Università di Brescia e dell’Istituto Mario Negri, a cui è stato stanziato da parte di RicerChiAmo Onlus un primo finanziamento di 20mila euro. Lo step successivo consisterà nella validazione clinica del questionario, grazie alla collaborazione di alcuni centri di endoscopia digestiva, che sottoporranno il questionario a pazienti a cui è già stato indicato di eseguire la gastroscopia (spesso per ragioni che non rappresenterebbero una corretta indicazione all’esame), per poi raccogliere le loro risposte e confrontarle con i risultati dell’esame endoscopico e delle biopsie”.
Nel 2022 in Italia, sono stati stimati 14.700 nuovi casi di tumore dello stomaco. Meno del 20% è individuato in fase iniziale. Infatti, la sopravvivenza a 5 anni è ancora bassa, pari al 35% nelle donne e al 30% negli uomini. “È una neoplasia aggressiva caratterizzata da un elevato tasso di recidive anche dopo la chirurgia radicale, proprio per la frequente diagnosi della malattia in stadio avanzato – spiega il Prof. Baiocchi -. In Italia, gli screening offerti gratuitamente dal Sistema Sanitario Nazionale riguardano i tumori della mammella, del colon-retto e della cervice uterina. Ad oggi, non è previsto un programma di prevenzione secondaria per il carcinoma dello stomaco, che però ben si presta a questo intervento di salute pubblica per l’esistenza di un test diagnostico accurato e relativamente poco costoso, anche se invasivo, la gastroscopia. Una chiara dimostrazione della fattibilità ed efficacia dello screening del cancro gastrico deriva dall’esperienza maturata in molti anni in Giappone e recentemente in Corea del Sud, dove il tasso di neoplasie precoci è altissimo, almeno il triplo rispetto a quello dei Paesi occidentali. Il vantaggio in termini di aumento della sopravvivenza è tale da far ritenere che la stessa strategia possa essere efficace anche in altri contesti”. “A dicembre 2022 – continua il Prof. Baiocchi -, il Consiglio Europeo ha emanato le nuove raccomandazioni sugli screening oncologici, definendo le linee di indirizzo per rafforzare i programmi già esistenti e ampliando le prospettive con la proposta di nuovi test, in particolare per le neoplasie del polmone, della prostata e dello stomaco. Il progetto ‘Gastroscreening’ si colloca in questo contesto e vuole definire un modello innovativo grazie a un test di primo livello, cioè il questionario, che potrà essere ‘esportato’ anche in altri Paesi. Lo screening gastrointestinale è una pratica che può salvare molte vite, ma richiede una forte collaborazione tra diversi attori. Se individuate in fase precoce, le neoplasie gastriche sono spesso curabili con interventi chirurgici conservativi, con minori spese per il sistema sanitario e alti tassi di guarigione”.
“RicerChiAmo Onlus è nata nel 2016 con l’obiettivo primario di sostenere la ricerca sulle neoplasie dell’apparato digerente – afferma il Prof. Baiocchi -. Destiniamo l’intero ricavato delle donazioni degli associati al finanziamento di nuovi progetti di ricerca nazionali e internazionali, borse di studio per giovani ricercatori e sostegno allo sviluppo di iniziative già avviate, collaborando con ospedali e centri di ricerca di tutto il mondo. Fra il 2016 e il 2021 abbiamo finanziato circa 30 progetti. ‘Gastroscreening’ è la prima iniziativa ideata e realizzata completamente da RicerChiAmo, e l’Assemblea degli Associati ha deliberato un primo investimento di ben 100.000 euro per questo progetto. Se GastroFORM supererà le prime fasi di validazione, in accordo con le autorità di salute pubblica competenti (ATS) lo somministreremo alla popolazione delle province di Brescia e Cremona, coinvolgendo anche le farmacie e i medici di famiglia”.
“La comunità scientifica – sottolinea il Prof. Giovanni De Manzoni, past president della IGCA (International Gastric Cancer Association) – supporta fortemente il lavoro della Onlus RicerChiAmo, che cerca di colmare un gap decennale tra Oriente e Occidente nella diagnosi e cura del cancro gastrico”.
Mercoledì 6 dicembre, a Brescia, si svolge il workshop “Road to Gastroscreening”, una riunione operativa che prevede un confronto multidisciplinare fra clinici (chirurghi, gastroenterologi, radiologi, anatomopatologi), epidemiologi, istituzioni sanitarie (ATS Brescia, ATS Valpadana) e l’Associazione di pazienti ‘Vivere Senza Stomaco Si Può’. L’obiettivo è analizzare potenzialità e criticità del progetto GASTROSCREENING con tutti gli attori interessati, per definire un modello virtuoso nella prevenzione oncologica, in grado di ridurre la mortalità dei tumori gastrici, di migliorare la qualità della vita dei pazienti e la sostenibilità del sistema sanitario.
“Siamo veramente felici di essere stati invitati al workshop ‘Road to gastroscreening’ – conclude Claudia Santangelo, Presidente dell’Associazione ‘Vivere Senza Stomaco’ -. Includere i beneficiari finali di tutti gli sforzi scientifici dei medici e dei ricercatori italiani, cioè i pazienti, nella fase della costruzione degli studi è opera di grande merito, di cui ringrazio personalmente il Prof. Baiocchi e il Prof. De Manzoni. Il nostro ruolo può essere anzitutto motivazionale, perché trovare un cancro dello stomaco in fase precoce significa evitare a tante persone il calvario fisico e psicologico che molti di noi hanno percorso. E poi garantiamo il massimo supporto organizzativo, se sarà necessario, nella promozione e nella distribuzione del questionario”.