Cinque progetti per la Consulta per la pace
La Consulta per la cooperazione e la pace, la solidarietà internazionale e i diritti umani del Comune di Brescia è nata poco meno di 30 anni fa, durante i drammatici eventi della guerra nella ex Jugoslavia. Nata con la firma di una ventina di associazioni dedite alla cooperazione internazionale oggi ne conta 48, alcune delle quali presentano i propri
progetti per la cooperazione decentrata che vengono in parte finanziati con i fondi messi a disposizione dal Comune di Brescia. Una delle sue prime battaglie è stata nel partecipare alla prima grande operazione per la messa al bando delle mine antipersona, dando il proprio contributo attivo al Comitato Internazionale presieduto da Judy Williams che ottenne il Premio Nobel per la Pace nel 1997. Gli anni dal 1997 al 2000 furono anni di adesione al progetto di organizzare a Perugia l’Onu dei Popoli, in occasione della Marcia per la Pace Perugia-Assisi. con altri Comuni italiani. La Consulta di Brescia vi partecipò accompagnando il delegato del popolo keniota alla splendida iniziativa che poi si perse nei meandri della mancanza di fondi e volontà politica assente. Il 1997 fu anche l’anno di adesione della Consulta all’inaugurazione dell’Ambasciata di Democrazia Locale a Zavidovici in Bosnia, nei giorni di abbassamento della tensione militare in quella terra martoriata. Il 23 aprile 1999 fu l’Ufficio di Presidenza della Consulta per la Pace a leggere il messaggio di benvenuto, ed a stringergli la mano a nome della Città di Brescia, al Nobel per la Pace Michail Gorbacev, ultimo presidente dell’ex URSS ed autore della Perestroika, nella sala consiliare del Comune di Brescia alla presenza di tutto il consiglio riunito. Il desiderio e la necessità di costruire memoria, condividere il percorso effettuato e far conoscere l’approccio bresciano alla cooperazione decentrata e le iniziative realizzate hanno portato dapprima all’apertura di una pagina Facebook e poi alla decisione di creare un blog dedicato, che la Consulta desidera inaugurare ufficialmente con una iniziativa di presentazione di 5 dei progetti co-finanziati negli ultimi anni, nel contesto del Festival della Pace.
I cinque progetti, come detto recentemente co-finanziati dal Fondo Comunale della Cooperazione decentrata, ci aiuteranno a riflettere su alcune delle realtà nelle quali operano le associazioni di volontariato bresciane, in Etiopia, Mali, Pakistan, Bosnia e Brasile. In Etiopia del Sud, a Gassa Chare, nel Corno d’Africa, grazie all’associazione Amare ci stiamo occupando di una casa di accoglienza per bambini orfani. Nel Mali, paese dell’Africa occidentale senza sbocco sul mare, gli Amici delle Suore Operaie si occupano di un importante progetto di formazione scolastica per bambine. In Pakistan, sempre sofferente per guerriglie e violenze quotidiane (e in quest’ultimo periodo devastato da terribili inondazioni conseguenti ai combiamenti climatici), l’associazione Aid For Education esprime i propri talenti nella ricostruzione di scuole per bambini a Toba Tek Singh. In Bosnia continua il pregevole lavoro dell’Ambasciata di Democrazia Locale a Zavidovici per attivare l’autoproduzione dopo i problemi creati dalla pandemia. In Brasile nello Stato del Maranhão, città di São Luis, l’associazione internazionale Medicus Mundi Italia si occupa di servizi di salute primaria e contrasto alla pandemia. L’Ufficio di Presidenza della Consulta ha scelto questi cinque progetti anche per dare una visione d’insieme completa e più possibile esaustiva delle attività svolte nei vari campi di interesse, una presentazione che dimostri come la lotta alle disuguaglianze ed alla equa distribuzione delle risorse sia stata affrontata nei diversi continenti con approcci e strumenti differenti.