Chiude la scuola "Mons. Franceschetti"
La chiusura di una scuola è sempre una ferita per tutti: per chi l’ha gestita negli anni con passione e gratuità, per le insegnanti e per tutti i dipendenti, soprattutto per le bambine e i bambini che la frequentano e per le loro famiglie; un impoverimento per tutto il territorio e per il suo tessuto sociale e culturale.
Per questo motivo, è con grandissimo rammarico che prendiamo atto dell’annunciata chiusura della scuola “Mons. Franceschetti”, che, dal 2014, in continuità con una precedente esperienza, opera in una splendida sede all’interno del complesso degli Artigianelli, nel centro della città.
La chiusura della scuola Franceschetti è da leggersi nel più ampio quadro di difficoltà in cui versano le scuole, in particolare le scuole paritarie: come noto, in Italia il sistema scolastico è costituito dalle scuole statali e dalle scuole paritarie, che svolgono un insostituibile servizio pubblico; ma è altrettanto noto che nel nostro Paese “la parità scolastica è dispari”, poiché, seppur riconosciuta dal punto di vista normativo, non è garantita a livello economico, con conseguenti evidenti difficoltà che si ripercuotono nella gestione ordinaria.
Tuttavia, si è trattato di un annuncio di chiusura giunto a fine estate, a ridosso dell’inizio del nuovo anno scolastico, in modo improvviso e inaspettato: come FISM (Federazione Italiana Scuole Materne), che associa nella nostra provincia 255 scuole dell’infanzia paritarie, a cui sono annessi circa 80 asili nido e servizi per la prima infanzia, intendiamo manifestare vicinanza non solo ai gestori, per questa scelta sicuramente sofferta, ma anche alle famiglie, che sono comprensibilmente preoccupate e che si trovano di fronte alla necessità di iscrivere i propri figli in un’altra scuola.
Dopo aver verificato se vi fossero le condizioni per una nuova gestione, ci stiamo attivando con l’Amministrazione comunale e con la rete delle scuole dell’infanzia della città per coordinare le modalità di accoglienza dei bambini e confermiamo la nostra disponibilità per ridurre al minimo qualsiasi disagio.
La speranza è che questa chiusura suoni come un campanello d’allarme per le istituzioni e per il territorio, affinché le scuole siano valorizzate e sostenute, anche con scelte politiche ed economiche adeguate.