Castelletti per la città dalla parte dei cittadini
Laura Castelletti ha aperto la sua campagna elettorale con un primo incontro con la stampa. Brescia città europea, il concetto che più volte ha espresso, “è prima di tutto una città che sa mettersi dalla parte dei cittadini, rispondendo ai loro bisogni, sostenendoli, migliorando la qualità delle loro vite. Una città europea è una città solidale, equa, attenta all’ambiente e alle sfide della transizione climatica, ed è su questi due punti che voglio iniziare la mia campagna elettorale. Credo che in questi anni sia stato fatto tanto in questa direzione, non siamo più una città laboratorio, ma siamo diventati un modello di buone pratiche a cui gli altri guardano con crescente interesse. Una città europea è una città che pianifica il proprio futuro e per farlo ci vogliono tempo, impegno e risorse, al di là dei proclami usa e getta, da campagna elettorale, sui primi cento giorni”.
Se è "innegabile" che Brescia abbia in questi anni "cambiato pelle, è vero che vogliamo che la nostra città continui a crescere". Due sono le priorità: i servizi sociali e l’ambiente, la transizione climatica.
"La prima voce di spesa del nostro bilancio comunale, 59 milioni e 750mila euro, è il welfare. A differenza del centro destra, che più volte ci ha chiesto di andare in questa direzione, sappiamo che tagliare il bilancio sociale significa abbassare la qualità dei servizi il che vuol dire abbandonare le famiglie, gli anziani, i bambini, i disabili. Per questo non abbiamo mai voluto farlo, anzi, in dieci anni abbiamo aumentato la spesa per questo settore di oltre 15 milioni. Voglio continuare a garantire servizi elevati per tutti, garantire dignità a tutti, senza lasciare indietro nessuno. Ci sono alcune criticità che dobbiamo affrontare e a questi punti dedicherò altri incontri specifici con la stampa, qui voglio però indicare una prospettiva di metodo. Solo creando una fitta rete è possibile progettare qualcosa di nuovo e vivere la città in modo diverso. Pensiamo all’emergenza Covid o Ucraina, quando 800 volontari sono stati attivati e diretti dai punti di comunità e dalle associazioni. È una sfida che va nella direzione del welfare generativo, che è il mio obiettivo: un welfare che sia in grado di rigenerare le risorse già disponibili, responsabilizzando le persone che ricevono aiuto, al fine di aumentare il rendimento degli interventi delle politiche sociali a beneficio dell’intera collettività”.
Brescia è una città longeva. “Gli anziani aumentano e, inevitabilmente, ci sono difficoltà da affrontare. Mi fa piacere che il candidato della Lega parli dei centri per anziani, conosce così bene la realtà bresciana che forse non sa che esistono già nei quartieri della città, sono 16 in totale, alcuni gestiti direttamente dal comune, altri in collaborazione con le associazioni. Penso, però, che accanto a queste realtà vada strutturato un insieme di soluzioni complementari, come le Case famiglia, un sistema alternativo o integrativo alle Rsa e all’assistenza domiciliare, sono in tutto 10, ma il numero è certamente da ampliare, o ancora alla badante di condominio, una soluzione condivisa, che abbatte i costi, già sperimentata con successo in altre città italiane”.
Un altro tema che è certamente centrale per una città europea è quello dell’ambiente e della sostenibilità. “È stato fatto tanto: decarbonizzazione della centrale di Lamarmora, bonifiche, mobilità dolce, ma sappiamo che non è abbastanza. Le conosciamo bene le criticità del nostro territorio e vogliamo proseguire su questa strada con ancora più energia. Per questo ho deciso di puntare sul diventare Capitale verde europea. Per vincere, le città devono dimostrare tutto ciò che hanno fatto in passato e quanto stanno concretamente pianificando per diventare più ecologiche, devono dimostrare che le loro ambizioni sono a lungo termine e a vantaggio della popolazione, del pianeta e dell'economia. Per questo ci candideremo già quest’anno e continueremo a candidarci ogni anno, finché non avremo raggiunto gli standard richiesti”.
Bisogna agire e bisogna farlo ora: “Il report governativo della sorveglianza della mortalità associata alle ondate di calore mostra che a Brescia, nel mese di luglio, l’eccesso di mortalità è stato del +38% e ha interessato tutte le persone con età superiore ai 65 anni, soprattutto gli over 80".
Un altro aspetto che chiede un intervento urgente è la siccità: nei tre laghi più grandi d’Italia (Garda, Maggiore, Como) manca più di metà dell’acqua. "Vogliamo mettere a dimora, entro il 2030, 200mila alberi, uno per ciascun residente della città, con l’obiettivo di migliorare la salute pubblica, aumentare sensibilmente il numero e la biodiversità delle specie viventi vegetali e faunistiche, aumentare il numero e la dimensione delle superfici permeabili che permettano il riassorbimento di acque piovane e ridurre, grazie alla creazione di barriere verdi, il consumo di suolo. Gli interventi possibili, di cui parleremo in un incontro ad hoc, sono molti e, grazie a progetti come 'Un filo naturale' e all’impegno preso con il Paesc (Piano d’azione per l’energia sostenibile e il clima) di ridurre del 50% le emissioni di co2 entro il 2030, sono già nell’agenda delle priorità del nostro Comune, ma è giunto il momento di spingere sull’acceleratore".
Al proposito ha portato un altro esempio. "Abbiamo realizzato un Piano di efficientamento per gli edifici pubblici, perché non farlo anche per quelli privati? Vorrei lanciare questo messaggio ai bresciani: non preoccupatevi se questo governo vi sta lasciando soli su queste tematiche, perché noi come comune cercheremo di darvi una mano, di aiutarvi nella gestione del pacchetto energia di A2a, nelle procedure spesso ostiche per l’efficientamento energetico delle case, per superare la burocrazia, garantire risparmio e ottimizzazione energetica”.