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Brescia
di VITTORIO BERTONI 25 apr 2022 07:28

Casa Industria: le persone prima di tutto

“Le persone, prima di tutto”. È il claim che racchiude le finalità di "Casa Industria", Fondazione Onlus che dal 1817 si occupa della cura e dell'assistenza delle persone più bisognose. L'ente è accreditato e contrattualizzato dalla Regione Lombardia per la gestione di una Residenza Sanitaria Assistenziale e conta 130 posti letto distribuiti in 7 nuclei, 2 dei quali specializzati in demenze e Alzheimer. “Il costante processo di specializzazione - spiega la Presidente del consiglio di indirizzo, Elisabetta Donati – nel settore della cura e riabilitazione geriatrica ha reso possibile lo sviluppo di una moltitudine di servizi di assistenza che rendono oggi la Fondazione una struttura multi-servizio che risponde alla necessità di un gran numero di anziani residenti della città”. Afferisce alla Fondazione il Centro Diurno Integrato capace di accogliere dal lunedì al sabato 30 anziani parzialmente autosufficienti. All'interno, gli ospiti possono valorizzare la propria esperienza di vita, condividendo tempo e interessi e partecipando a molteplici attività, anche alla vita della comunità locale, stimolandone il senso d’appartenenza. Per rispondere alla necessità assistenziale degli anziani che si trovano ancora presso il proprio domicilio sono stati attivati il servizio Adi, Assistenza Domiciliare Integrata e la Misura 4 Rsa Aperta. Obiettivo del primo è di evitare o ritardare, l’istituzionalizzazione della persona non autosufficiente consentendole di ottenere, rimanendo nella sua abitazione, un supporto alla sua fragilità, scegliendo liberamente le modalità e gli erogatori dell’assistenza di cui ha bisogno. La seconda si caratterizza per l’offerta di interventi di natura prioritariamente sociosanitaria, finalizzati a supportare la permanenza al domicilio di persone affette da demenza certificata o di anzianità di età pari o superiore a 75 anni, in condizioni di non autosufficienza. Attraverso interventi qualificati, cerca di sostenere il mantenimento il più a lungo possibile delle capacità residue delle persone beneficiarie e rallentare, ove possibile, il decadimento delle diverse funzioni, evitando e/o ritardando il ricorso al ricovero definitivo in struttura. La misura offre inoltre un sostegno al caregiver nell’espletamento delle attività di assistenza, attraverso interventi mirati che non sono sostitutivi di quelli già garantiti dalla filiera dei servizi della rete consolidata.

L'attenzione al dettaglio in cui si colloca l'essenza del gesto di cura. “Nei nuclei protetti - afferma la presidente – condividendo la filosofia del 'gentle care' abbiamo prestato grande attenzione all'aspetto ambientale. Per la cura e il benessere delle persone non bastano i farmaci, risultano essenziali la relazione con gli altri e con l'ambiente in cui vivono”. Disponibili non solo per gli utenti ed ospiti, ma per tutta la cittadinanza sono il servizio di Fisiokinesiterapia e il Sav, Adattamento degli Ambienti di Vita. Negli ambienti a piano terra di Casa Offlaga, la parte più storica e caratteristica della Fondazione, si trovano le sedi del Centro di Documentazione e Informazione sulla salute di genere e del Gils, Gruppo Italiano per la Lotta alla Sclerodermia. Il segno distintivo della Fondazione, fin dal suo nascere, è stata la volontà di avventurarsi in territori poco esplorati, caratterizzati dall’essere “ai confini” in tema di assistenza. Per questa ragione, nel 2017 progetta e realizza la prima esperienza a Brescia di stanza dedicata al fine vita collocata in una RSA sottolineando l’importanza della qualità della vita ma anche della morte in un luogo dove, pur essendo questa dolorosa esperienza molto presente, risulta molto difficile parlarne. Molto simbolicamente, è stata chiamata “La stanza dell’Abbraccio”, ed è un luogo, disponibile agli ospiti e ai familiari della struttura che lo desiderano, dove potersi trasferite quando la vita terrena del proprio congiunto ricoverato sta terminando, per un ultimo commiato tra gli affetti di una vita e in uno spazio intimo e raccolto per condividere il tratto finale dell’esistenza. Questo, come tanti altri progetti che sono stati realizzati, sono frutto della generosità che cittadini e comunità hanno sempre dimostrato nei suoi confronti. Di “qualità della vita” fa certamente parte la possibilità di potersi concedere nuovamente una vacanza al mare pur da ricoverati in RSA. La Fondazione nel 2016, con un piccolo gruppo di operatori e di ospiti della RSA e del CDI, alcuni dei quali con problemi di demenza, ha avviato questa bellissima esperienza di una settimana intera di vacanza al mare, continuata fino al 2019 e interrotta solo dal Covid. Dal piccolo gruppo di esploratrici di questa nuova ed assolutamente innovativa esperienza, il drappello di anziani e di operatori si è sempre fatto più folto fino a comprendere nel 2019 un gruppo di 16 anziani (8 dei quali residenti nei Nuclei Alzheimer). Elemento insostituibile e di grande potenziale generativo, la presenza dei figli delle operatrici: giovani ragazzi e ragazze che hanno affrontato questa esperienza con la freschezza e la leggerezza dell’età, contribuendo in modo sostanziale al clima di grande serenità e allegria, caratteristica fondamentale di ogni vacanza che si rispetti. La vacanza ha costituito per tutti un’esperienza indimenticabile, fatta di fatica ma anche di normalità, di buona assistenza nella convinzione che quasi tutto “si può fare”, basta a volte provarci.

VITTORIO BERTONI 25 apr 2022 07:28