Cantiere Affido per accogliere
Anche attraverso un concorso creativo si può promuovere la cultura dell’affido. Sabato 15 la festa del bene confiscato nella sede di via Moro
C’è chi ha pensato a una storia, chi a una poesia o chi ha scelto di rappresentare con un disegno le proprie emozioni. Il risultato è sorprendente perché i ragazzi, dalle scuole materne alle superiori, sono riusciti a dare un’immagine molto realistica di tutto quello che è legato al mondo dell’affido. “Cantiere affido: costruiamo famiglie accoglienti” è il titolo della mostra ospitata fino al 15 settembre nel corridoio Montini dell’Università Cattolica. “La mostra – racconta Angelo Bulgarini, presidente del Coordinamento Famiglie Affidatarie – è il frutto del lavoro dei due anni di concorso. Abbiamo mostrato alla cittadinanza una piccola mostra che ha un grande pregio: ci riporta all’essenzialità e agli slanci ideali che sono tipici dei ragazzi. È qualcosa di fresco e stimolante. Per noi è un orgoglio vederla in un luogo così prestigioso”.
L’esposizione ospita le opere della prima e della seconda edizione del concorso creativo, ma la terza edizione è già stata studiata. “La mostra è un punto di arrivo ma anche di partenza. Stiamo lanciando la terza edizione che abbiamo esteso agli studenti universitari: ci aspettiamo dei lavori di ricerca. Abbiamo promosso il tema dell’affido come risposta possibile al tema dei minori stranieri non accompagnati. Ci piacerebbe poter dare un riscontro anche delle esperienze in essere in Italia e in Europa”.
Il benessere del minore, il supporto alla famiglia affidataria e la diffusione di una cultura dell’affido. Sono questi gli obiettivi del Coordinamento delle famiglie affidatarie di Brescia, un organismo provinciale che dal 2005 riunisce le associazioni di famiglie che si occupano di affido. Le associazioni che compongono il Coordinamento sono: Associazione Bresciana Famiglie Affidatarie di Capriolo, Gruppo “Famiglie Cana” di Lograto, Associazione “L’Affido” di Carpenedolo e Gruppo Alba di Brescia.
Il 15 settembre, a 25 anni dall’uccisione di padre Pino Puglisi, anche Brescia vuole ricordare il sacerdote ucciso dalla mafia. E la sede del Coordinamento, in via Aldo Moro 22, è un attico confiscato ad un camorrista come previsto dalla legge 109/96 che ha introdotto l’uso sociale dei beni confiscati: è stata intitolata proprio a padre Puglisi. In collaborazione con Libera è stata pensata una festa del Bene (confiscato) soprattutto per le famiglie. Dalle 14.30 l’apertura, alle 15.30 tre “laboratori”: per bambini (fino a 9 anni) “Nascosto, non troppo profondo”; per ragazzi (fino a 12 anni) “Fotografiamo (il) bene”; per grandi (genitori, educatori, adulti in genere), sul tema generale di “Educare ed educarci alla speranza”. Per partecipare, bisogna iscriversi via email brescia@libera.it o direzione@coordinamentofamiglieaffidatarie.it). Alle 17 il “Gelato party” nel parco e di seguito l’accostamento alla “dance ability” che permette a persone abili e disabili di danzare insieme.