Caffaro, Piccinelli e le altre: bonificate?
In questa campagna elettorale "l’inquinamento provocato dalla Caffaro nel secolo scorso viene evocato - spiegano da Brescia Attiva - da tutti gli schieramenti politici, ma al più sottolineando di volta in volta solo un aspetto del problema, mai con una visione complessiva e integrata dei tanti aspetti della questione. Un sito viene ritenuto contaminato in quanto potenzialmente nocivo alle persone e all’ambiente; quindi, in primis, bisogna pensare a proteggere le persone dal possibile assorbimento degli inquinanti in gioco attraverso le vie aeree, cutanea e digerente. Invece si coltivano campi agricoli ed orti senza costante controllo e informazioni, in pratica riaprendo la catena alimentare che causa il passaggio dei PCB e di altri inquinanti dal terreno all’uomo. Per questo motivo la priorità è e deve restare la messa in sicurezza d’emergenza e bonifica permanente dei suoli agricoli e residenziali (poco meno di 1000 ettari!) compresi e limitrofi al SIN Brescia-Caffaro e un attento monitoraggio ambientale e biologico. Non possiamo dimenticare però che sul territorio della città insistono anche altri suoli gravemente contaminati. I più importanti sono il sito nei pressi dell’ex cava Piccinelli con le sue scorie radioattive e tossiche nella zona sud est; il cromo esavalente che avvelena gli acquiferi cittadini a ovest dai siti Baratti-Inselvini, Forzanini ed ex Pietra. Su tutte queste criticità occorre un cambio di metodo verso la bonifica permanente, quindi un piano organico di risanamento".
Queste le proposte di BRESCIA ATTIVA:
A. Inserire nell’anagrafe dei Siti di Interesse Regionale tutte le aree agricole e residenziali contaminate non inserite nel perimetro del SIN Brescia-Caffaro.
B. Istituire un tavolo di lavoro Ministero Ambiente, Regione e Comuni per individuare risorse e modalità finalizzate alla messa in sicurezza/recupero delle aree private agricole e residenziali.
C. Elaborare un piano strategico per la riqualificazione urbanistica ed economica delle aree contaminate. Solo con una ben congegnata strategia di trasformazione urbanistica eco-compatibile si possono catalizzare le risorse necessarie per effettuare le bonifiche. Comune e Regione devono al più presto definire e comunicare ai cittadini qual è la loro strategia per il reperimento di ulteriori risorse statali o comunitarie. Il Comune deve organizzare una task force dedicata alla raccolta dei fondi e a ricorrere ai bandi europei. Comune e Regione possono e devono fare tanto. Per esempio, il Comune dovrebbe bandire un concorso di idee per la riqualificazione e prevedere meccanismi di compensazione urbanistica a sostegno delle migliori ipotesi La Regione potrebbe attivarsi come garante per la concessione di contributi o finanziamenti bancari agevolati per la bonifica delle piccole proprietà private.
D. Concordare con Commissario Straordinario SIN Caffaro, ATS e ARPA:
a) una nuova campagna di caratterizzazione delle aree private dei quartieri Primo Maggio e Chiesanuova-Noce, più dettagliata;
b) un monitoraggio della catena alimentare dentro e fuori il Sito di Interesse Nazionale, con riferimento alle produzioni orticole ed anche agricole e zootecniche;
c) un rinnovo del monitoraggio della popolazione a distanza di 10 anni, con particolare riferimento alle persone che hanno consumato prodotti orticoli, agricoli e zootecnici del luogo.