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Brescia
di REDAZIONE 29 mag 2017 07:56

Bresciani in piazza per la verità

Grande partecipazione, ieri, alla commemorazione per il 43° anniversario della strage di Piazza Loggia. Il messaggio del presidente della Repubblica Sergio Mattarella e le parole dei "nuovi" bresciani

Una Piazza Loggia gremita ha ricordato ieri mattina il 43° anniversario della strage terroristica che ha segnato in maniera indelebile la storia di Brescia. Tantissimi i fiori deposti ai piedi della stele che porta scolpiti i nomi delle otto vittime dell’attentato: Giulietta Banzi Bazoli, Livia Bottardi Milani, Alberto Trebeschi, Clementina Calzari Trebeschi, Euplo Natali, Luigi Pinto, Bartolomeo Talenti, Vittorio Zambarda.

Giovanna Ventura, segretario confederale Cisl che ha parlato a nome delle tre organizzazioni sindacali, che insieme a Comune, Provincia, Casa della Memoria e Associazione familiari caduti, hanno promosso la commemorazione, ha ricordato come “Le vittime del terrorismo di ieri e di oggi sono tutte da piangere e da ricordare, nessuna va dimenticata”. E a proposito della faticosa ricerca di una verità anche giudiziaria da affiancare a quella storica ormai ampiamente assodata ha affermato: “La giustizia non è una vendetta, è l’esaltazione della civiltà e della democrazia e questo principio dovrebbe reggere anche i tempi delle indagini e delle sentenze. Protrarre per decine di anni i processi è un’ulteriore ferita alla coscienza civile. Da questo punto fermo deve proseguire l’impegno di tutti per l’accertamento definitivo di tutti coloro che a diverso titolo hanno partecipato alla strage di Piazza Loggia”.

Accanto alla sindacalista Cisl, alle autorità civili e militari, sul palco allestito in piazza Loggia è salita anche una giovane studentessa dell’Università Cattolica, Batul Alsabagh, musulmana, rappresentante del centro islamico: “Siamo musulmani ma siamo anche bresciani. Apparteniamo ad una città che ci ha accolto e il 28 maggio è anche il nostro 28 maggio”. Ricollegandosi al terribile attentato di Manchester, la giovane ha aggiunto: “Non importa se una bomba viene fatta esplodere nel nome di un ideale religioso o politico. È sempre terrorismo”, e il terrorismo si combatte e si vince restando uniti.

Franco Castrezzati – il sindacalista della Cisl che parlava dal palco quando il 28 maggio del 1974 i neofascisti fecero la strage – che ha voluto essere presente per la commemorazione ufficiale nel 43° anniversario dell’attentato terroristico. Accanto lui l’ex sindaco Cesare Trebeschi che venerdì pomeriggio in Palazzo Loggia aveva sottolineato i punti di contatto tra la sua esperienza personale e quella di Castrezzati insignito del riconoscimento più significativo della municipalità.

A portare la vicinanza del Paese alla città di Brescia, a chi in quel 28 maggio 1974 era in piazza della Loggia e a chi con quella bomba perse familiari e amici, il presidente della Repubblica che, da Roma, ha invitato questo messaggio: “La memoria della strage di Piazza della Loggia è sempre viva nella coscienza del nostro Paese. Fu episodio di un attacco alla convivenza civile e ai fondamentali principi di umanità. Fu un tentativo di destabilizzare la Repubblica, un colpo diretto alle fondamenta di una democrazia.

La mobilitazione che mosse Brescia sin dalle prime ore dopo l'attentato - unendo il dolore e il cordoglio per i gravissimi lutti alla consapevolezza della minaccia eversiva - è stata esempio e traino per la risposta che tutta l'Italia democratica è riuscita a dare, contrastando e respingendo la delirante strategia di gruppi di ispirazione neofascista.

La Repubblica è riuscita a sconfiggere i terroristi, grazie all'unità e ai valori del suo popolo. Per questo non possiamo e non dobbiamo dimenticare le ferite della nostra storia. Nella coscienza del Paese resteranno impressi i nomi e i volti della vittime, le sofferenze di familiari e amici, e con essi l'impegno delle istituzioni e le battaglie della società civile per giungere alla verità sui fatti accaduti e per farla conoscere alle generazioni future.

E' stato lungo e faticoso il cammino per giungere alla conclusione dell'indagine e del processo sulla strage, con le relative condanne.

La città di Brescia merita un ringraziamento particolare per la tenacia e la fermezza mostrata, espressione di un antico e radicato sentimento civico.

Desidero esprimere ancora una volta la mia vicinanza e il mio apprezzamento all'associazione che ha riunito i familiari delle vittime e incessantemente ha operato per trasformare la memoria di una vicenda così tragica in fermezza democratica, a sostegno di una crescita collettiva.

Violenza, terrorismo, pulsioni antidemocratiche possono manifestarsi ancora e in forme diverse dal passato: combatterli in nome della civiltà e della convivenza è un compito che appartiene a ogni cittadino”.

REDAZIONE 29 mag 2017 07:56