Bresciani e futuro realisti ma ottimisti
Sono stati resi noti nei giorni scorsi i risultati locali di una ricerca nazionale commissionata da un gruppo assicurativo. Quasi la metà degli intervistati bresciani (45%), questo il dato più significativo che emerge dallo studio, affronta il proprio futuro dal punto di vista economico in modo positivo.
Aumento delle tasse, costo della vita, pensioni basse, precarietà del lavoro: tutto questo fa ancora paura ai bresciani, ma nonostante tutto affrontano il futuro con moderato ottimismo. Se il 39% prevede di mantenere l’attuale tenore di vita nel prossimo futuro, una buona parte dei bresciani si riconosce tra quel 36% di intervistati che ammette di vedere nel proprio futuro minori disponibilità economiche, ma che con un po’ di accortezze, si saprà adattare. Il 6% pensa che avrà disponibilità economiche superiori rispetto a quelle attuali, il 7% ha risposto di vivere nell’incertezza mentre un altro 12% si dichiara pessimista e teme che le proprie disponibilità economiche saranno inferiori a quelle attuali.
In che modo, secondo gli intervistati, ci si può garantire un futuro migliore? Una buona fetta di bresciani vede di buon occhio l’utilizzo delle forme di pagamento rateali, sia perché consentono di acquistare con calma (22%), sia perché permettono di gestire meglio il bilancio familiare (29%). C’è chi invece è più propenso alla sottoscrizione di diverse forme di risparmio o previdenza, tra cui spicca il fondo pensione, preferito dal 41% degli intervistati. Seguono i piani individuali di risparmio per il 26% e gli investimenti sul mercato finanziario per il 22%.
D’altra parte, ricorrere a una forma di risparmio può aiutare ad affrontare il futuro con più serenità e a porsi degli obiettivi anche a medio/lungo termine, come dimostrano i dati: il 57% dei bresciani infatti ammette di voler mettere da parte una somma sufficiente per affrontare eventuali imprevisti, il 32% vuole invece mantenere l’attuale tenore di vita. Grande attenzione verso i figli: il 35% vuole essere certo di poter aiutare i propri figli in un futuro, mentre il 24% non vuole gravare su di loro in caso di perdita di lavoro o di pensione bassa.
E a proposito di pensione, quest’ultima risulta essere uno dei fattori che preoccupano i bresciani in questo momento: al primo posto nei loro pensieri si trova la precarietà del lavoro con il 49%, seguono le possibili spese impreviste (42%), i fattori fiscali ed economici, come ad esempio l’aumento del costo della vita o delle tasse (36%), la prospettiva di una pensione bassa (34%) e lo stipendio non adeguato per il 28%.
A chi rivolgersi, dunque? Più della metà degli intervistati (56%) si affiderebbe alla propria banca, il 25% si rivolgerebbe a un consulente mentre il 24% chiederebbe consiglio ad una compagnia di assicurazioni. Solo l’11%, infine, si affiderebbe all’online.
Sono questi i dati più significativi che emergono dalla parte dedicata a Brescia dell’ultima ricerca che l’Osservatorio Sara Assicurazioni, la compagnia assicuratrice ufficiale dell’Automobile Club d’Italia, ha commissionato all’istituto di ricerca Nextplora nel 2018 su di un campione rappresentativo della popolazione italiana per quote d’età, sesso ed area geografica. Quasi la metà degli intervistati (45%), questo il dato più significativo che emerge dallo studio, affronta il proprio futuro dal punto di vista economico in modo positivo.