Brescia si tinge di rosa
Il Giro d'Italia, alla 16esima tappa, attraverso la provincia, da Salò alla Valle Camonica
Quelle che i cicilisti in gara si apprestano ad affrontare oggi è forse una delle tappe più dure dell'edizione 2022 del Giro d'Italia. Gli oltre 5.000 metri di dislivello da affrontare nei 202 chilometri da Salò al passp del Mortirolo (una delle cime epiche della corsa in rosa) potrebbero veramente dare uno scossone alla classifica generale.
Sin dalla partenza dal lungolago salodiano, infatti, la strada iniziara a salire nel tratto che, attraverso la Valle Sabbia, porterà gli atleti di gara prima ai 704 metri sul livello del mare di Bagolino, poi ai 1183 e ai 1.900 del passp Croce Domini. Da qui la discesa verso Breno prima di tornare a salire in direzione Edolo e, più su, in quel di Monno, per affrontare la salita verso il Mortirolo con i suoi 1.900 metri fatti, però,di tratti con pendenze veramente proibitive (la media nei 12, 6 km è del 7,6%) Fu proprio su questi tornanti che nel 1994 il mondo del ciclismo scoprì Marco Pantani. Era il 5 giugno e il giorno prima aveva vinto la tappa che si era conclusa a Merano. Ai primi tornanti del Mortirolo, affrontati in compagnia dello spagnolo Indurain, allora campione inavvicinabile delle due ruote, il "Pirata" si alzò sui pedali lasciando sul posto lo spagnolo e gettando le basi per il suo arrivo solitario al passo. A ricordare quelle gesta proprio sul Mortirolo, che dal 1990 anno del primo inserimento al Giro,è stata una delle salite più frequentate dalla corsa in rosa, è stato eretto un monumentio a Pantani. Arrivata in cima al Mortirolo, poi, la carovana si dirigerà, attraverso la Valtellina e dopo una nuova salità verso Santa Caterina Valfurva (1.450 metri slm) all'Aprica per la volata finale.
La Gazzetta dello Sport, che organizza il Giro dì'Italia dfinisce quella di oggi come "tappone alpino" con partenza a salire in Valsabbia fino alla prima asperità del Goletto di Cadino con una salita di circa 30 km che porta a quasi 2000 m. Discesa in Val Camonica (da segnalare alcuni passaggi a livello) e risalita fino a Edolo. Si scala quindi il Passo del Mortirolo dal versante di Monno su strada che a 3 km della vetta diventa stretta e ripida. Discesa su Grosio molto impegnativa con strada stretta e in alcuni punti piuttosto ripida. Dopo il tratto pianeggiante si affronta la salita di Teglio (anche in questo caso strada abbastanza ristretta e con tratti oltre il 15%). Discesa veloce su Tresenda per affrontare la salita finale del Valico di Santa Cristina. La prima parte (due brevi gallerie) è larga e ben pavimentata per diventare più stretta una volta deviato verso la vetta. La salita si snoda a tornanti dentro il bosco con pendenze elevate. Discesa veloce e impegnativa poi sull’arrivo. La discesa dal Valico di Santa Cristina fino ai 1500 m dell’arrivo è molto impegnativa. La carreggiata è ridotta e la pendenza abbastanza elevata. Entrati nel tratto finale la strada sale costantemente attorno al 3% fino alla linea di arrivo (asfalto).
Già da giorni i tornanti che portano al passo Croce Domini (riaperto anzitempo proprio per il passaggio del Giro) e quelli del Mortitolo sono stati presi d'assalto da appassionati che attendono il passaggio dei "girini".
Domani, poi, ultima appendice bresciana del Gito d'Italia numero 105, con la tappa Ponte di Legno - Lavarone con la strada subito in salita verso il passo del Tonale