Brescia sarà più giovane
Mariangela (Nini) Ferrari, candidata vicesindaco per la coalizione che sostiene Fabio Rolfi (FdI, Fabio Rolfi Sindaco, Brescia Davvero, Moderati Viva Brescia, Lega, Forza Italia) è avvocato e docente universitaria di Istituzioni di Diritto privato e di Diritto delle imprese e delle organizzazioni del terzo settore. Si presenta come indipendente nella lista di Fratelli d’Italia, è stata consigliere in Loggia dal 2008 al 2018 e in Provincia, dove dal 2019 è Consigliera di Parità. Nel 2007 ha dato vita a “Esa”, acronimo di Educazione alla Salute Attiva, associazione onlus per aiutare le donne nella lotta contro i tumori.
Quale è la sua fotografia di Brescia?
Con un po’ di ombre. Vedo una città chiusa in sé stessa, molto autoreferenziale. È diventata una città per anziani, con 20mila giovani che negli ultimi anni se ne sono andati perché evidentemente qui non hanno trovato le opportunità che si aspettavano. Credo che questo sia un aspetto molto grave per un territorio come il nostro che dovrebbe offrire molto. Penso che qui a Brescia avremmo tutte le capacità e i valori per poter trattenere i nostri talenti.
Dove può migliorare allora?
C’è un ampio margine di miglioramento in vari campi, a partire dall’ascolto dei cittadini. Un metodo non utilizzato, dove magari anche buone idee, come le politiche per la mobilità, sono state imposte dall’alto: sarebbe stato molto più utile fare delle campagne di sensibilizzazione (a partire dalle scuole) per far capire quanto è importante utilizzare la bicicletta o il mezzo pubblico. Poi per l’ambiente. Non abbiamo visto alcun miglioramento negli ultimi 10 anni, tanto che tra le città europee siamo al 357° posto su 375, al pari di città polacche dove si estrae ancora il carbone. Certo, penso sia un’impresa molto complicata, capisco la sfida ardua ma credo ci siano margini ampissimi di intervento. Così come in termini di sicurezza. Non sono assolutamente convinta da questa distinzione tra “insicurezza solamente percepita” e “insicurezza reale” (soprattutto dopo gli ultimi episodi in piazza Vittoria, in metropolitana, al parco Tarello, ndr). È un problema che hanno fortemente sottovalutato e non contrastato adeguatamente. Penso poi a politiche per l’attrattività di talenti, vista la mancata valorizzazione della vocazione universitaria della nostra città. Ricordo che all’inizio del loro primo mandato c’era addirittura la grandissima chance di poter realizzare il Campus della città (quindi per tutte le realtà accademiche bresciane) nell’ex caserma Randaccio, per il quale era stato vinto un bando del ministero di 13 milioni (con un cofinanziamento del Comune). Era praticamente tutto pronto ma Del Bono e Castelletti hanno deciso di non portarlo avanti lasciando la Randaccio nell’assoluto degrado. E a quelle per il commercio, un comparto produttivo che necessita di essere rivitalizzato nel centro storico ma non solo.
Quali sono i settori in cui concentrerà il suo impegno? E che esperienza vi porta?
Porto l’esperienza che ho maturato nella mia professione, quasi 30 anni in contatto con i giovani. Posso inoltre portare un’esperienza che potrebbe essere utile per nuove politiche relative ai servizi sociali. Sono tanti anni infatti che mi occupo di volontariato, in particolare in contesti di ricerca contro il cancro e di assistenza e sostegno a donne con tumore al seno. Nel 2007 ho anche fondato Esa (Educazione alla salute attiva), un’associazione per sensibilizzare le donne verso la prevenzione e aiutarle a non avere paura. Attività che mi hanno permesso di sviluppare esperienze concrete nel mondo del terzo settore e che unite ai miei studi sulla normativa specifica potrebbero essere utili alla mia città.
Se la sua coalizione vincerà, quali saranno le priorità?
Dobbiamo necessariamente porre fine alla fuga di giovani, di giovani famiglie e di studenti attuando politiche mirate. Alla tutela ambientale bisogna dedicarsi seriamente. Non è un problema che deve stare sulle spalle solo del sindaco. Richiederà del tempo, certo, ma deve essere coinvolta tutta la filiera, per fornire soluzioni graduali fino a quella definitiva.