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Brescia
di REDAZIONE 29 mag 2019 08:09

Brescia per la democrazia e la libertà

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Grande partecipazione, ieri in piazza Loggia, al ricordo della strage del 28 maggio 1974. Il messaggio del presidente della Repubblica Sergio Mattarella

Brescia, per un altro anno ancora, si è data appuntamento in piazza Loggia, in occasione del 45° anniversario della strage del 1974 per ribadire la propria vocazione democratica, di città impegna nella difesa di valori che qualcuno ha cercato di mettere in discussione seminando morte e paura. Quella della città, delle associazioni e realtà che sin da subito, dopo l’esplosione che causò 8 vittime e tanti feriti, sono scese in campo per chiedere la verità è un’aspirazione che non ha trovato soddisfazione nella conclusione, solo due anni fa, di un lungo iter giudiziario e processuale che ha dato nomi e volti ai responsabili della strage, anzi. E le parole sentite in piazza Loggia ne sono una conferma.

Il 28 maggio non è un (o soltanto) il giorno della memoria, ma il giorno dell’impegno e della denuncia contro tutte quelle situazioni che limitano pesantemente la libertà e la democrazia. Lo hanno ribadito Manlio Milani, presidente dell’associazione Casa della Memoria, Carlo Arnaboldi, presidente dell’associazione dei famigliari delle vittime di piazza Fontana a Milano, che da 50 anni aspettano giustizia. Lo ha ricordato il giovane richiedente protezione interazionale Ibrahim Bah, fuggito dalla Guina, sopravvissuto a un eccidio costato la vita a 150 persone, passando per il Sahara e i centri di detenzione della Libia dove è stato torturato, con i segni di quelle sofferenze impressi sul suo corpo, per arrivare a un barcone che l’ha portato in Italia, a Brescia, dove ha trovato democrazia e libertà.

Temi che, con toni e parole diverse, sono stati affrontati anche da Roberto Vecchioni nell’incontro con gli studenti ospitato al San Barnaba, temi che hanno trovato sintesi nel messaggio che il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha voluto indirizzare alla città: “Le innocenti vite spezzate quella mattina del 28 maggio 1974, lo strazio dei familiari, il dolore dei feriti, l’oltraggio inferto a Brescia e all’intera comunità nazionale dai terroristi assassini sono parte della memoria indelebile della Repubblica – sono state le sue parole - . In questa giornata di anniversario si rinnovano i sentimenti di solidarietà di tutti gli italiani, e con essi desidero esprimere la mia vicinanza a coloro che più hanno sofferto e a quanti hanno contribuito negli anni a quella straordinaria reazione civile e democratica, che ha fatto fallire la strategia eversiva.

Con l’attentato alla manifestazione antifascista organizzata dai sindacati, i terroristi volevano seminare paura per comprimere le libertà politiche. Una catena eversiva legava la strage di Piazza della Loggia ad altri tragici eventi di quegli anni: la democrazia è stata più forte e ha sconfitto chi voleva violarla. L’impegno di uomini dello Stato e il sostegno popolare hanno consentito di portare a compimento il percorso giudiziario”.

La giornata che si era aperta di prima mattina con la celebrazione di una santa messa al Vantiniano presieduta dal vescovo Tremolada davanti al memoriale delle vittime, si è chiusa, come da tradizione con il concerto che la Filarmonica del festival pianistico ha tenuto nella chiesa di San Francesco.

REDAZIONE 29 mag 2019 08:09