Brescia in campo contro la guerra
Dopo la preghiera del Vescovo gli appelli di Acli provinciali e Movimento non violento
Dopo la preghiera del vescovo Tremolada per la pace, anche altre voci bresciane si uniscono alla condanna per l’attacco russo all’Ucraina.Il Comune di Brescia ha illuminato palazzo Loggia con i colori della bandiera ucraina, mentre le Acli provinciali, in una nota esprimono la loro indignazione e condannano “fermamente l’aggressione militare Russa ai danni della sovranità della Repubblica Ucraina e ci uniamo alle preghiere e alle manifestazioni che chiederanno la pace, non ammettendo ambiguità nel distinguere tra aggrediti ed aggressori. Esortiamo tutti gli interlocutori, per primo il Governo russo, ad abbandonare immediatamente il piano del confronto armato e a tornare a quello delle trattative diplomatiche, avendo come unico bene da difendere la libertà e il benessere dei popoli. Invitiamo tutte le cittadine e i cittadini ad esporre le bandiere della pace e ci uniamo, con le donne e gli uomini di buona volontà, alla giornata di digiuno per la pace promossa da Papa Francesco per il 2 marzo prossimo”.
Anche il consiglio comunale di Brescia, attraverso un comunicato stampa congiunti dei capigruppo delle forze presenti in Loggia ha condannato l'azione militare di Putin: "I capigruppo Consiliari di maggioranza del Comune di Brescia esprimono la loro indignazione nei confronti del Presidente Putin per l’attacco sferrato dalle truppe russe in Ucraina. Una nuova guerra in Europa, un atto gravissimo, ingiustificabile, contro il diritto internazionale.Come accade in ogni guerra le vittime più numerose sono i civili ed esprimiamo preoccupazione per le persone, i 510 mila bambini, che vivono lungo “la linea di contatto” tra i due Paesi.Ogni guerra porta vittime, odio, confini chiusi, povertà, che non finiranno quando smetteranno i bombardamenti. Siamo contro la logica della guerra come strumento di risoluzione dei conflitti internazionali e chiediamo che Ucraina e Russia tornino a negoziare per avviare un processo di pace e che l’Europa, premio Nobel per la pace, faccia tutto quello che è in suo potere per bloccare il conflitto".
Anche l'Associazione Comuni Bresciani ha condannato l'attacco russo all'Ucraina con una nota diffusa ieri iera in cui "esprime la più ferma condanna e l’estrema preoccupazione per l’ingiustificabile intervento militare russo in Ucraina. Gli Amministratori bresciani non possono non invocare e richiamarsi in questo delicatissimo momento al fondamentale principio costituzionale del ripudio della guerra come strumento di risoluzione delle controversie internazionali. Dopo due anni di pandemia che ha causato un numero elevatissimo di perdite umane, è gravissimo che a poche centinaia di chilometri da noi si possa anche solo pensare di causare ulteriori sofferenze e morti, che, come in ogni guerra, colpiranno maggiormente civili e persone inermi. Auspichiamo che le Istituzioni internazionali, a partire dall’Organizzazione delle Nazioni Unite e dall’Unione Europea, sappiano percorrere senza sosta e con ogni sforzo possibile la via diplomatica per fermare il conflitto in atto ed evitare una drammatica e ancor più vasta evoluzione.Siamo vicini ai cittadini ucraini presenti nella nostra provincia e partecipi dell’apprensione per le sorti dei loro connazionali e delle loro famiglie.
Il Movimento nonviolento Brescia rilancia la nota con cui la Rete Italiana Pace e Disarmo e le sue Organizzazioni condannano in modo fermo l’azione militare. “Ancora una volta – si legge nel documento - si sceglie la follia della guerra, i cui impatti più devastanti ricadranno sui civili e le popolazioni inermi, per colpa di sete di potere, di rivendicazioni nazionaliste, di interessi particolari soprattutto legati al profitto armato. La nostra Rete esprime la massima solidarietà alle popolazioni coinvolte e sostiene tutti gli sforzi della società civile pacifista in Ucraina e Russia per arrivare ad una cessazione immediata delle ostilità e poi intraprendere una strada di vera Pace e riconciliazione”. Segue un lungo appello alle Istituzioni internazionali, in particolare all’Italia e all’Unione Europea, per “Prodigarsi per una cessazione degli scontri con tutti i mezzi della diplomazia e della pressione internazionale, con principi di neutralità attiva ed evitando qualsiasi pensiero di avventure militari insensate; per chiedere alla Russia il ritiro delle proprie forze militari da tutto il territorio ucraino e la revoca immediata del riconoscimento dell’indipendenza delle Repubbliche del Donbass; per garantire un passaggio sicuro alle agenzie internazionali e alle organizzazioni non governative al fine di garantire assistenza umanitaria alla popolazione coinvolta dal conflitto; per chiedere il riconoscimento da parte dell’Ucraina dell’autonomia del Donbass prevista dagli accordi di Minsk ma mai attuata, il rispetto della popolazione russofona, la cessazione dei bombardamenti in Donbass.
“Una volta cessati gli scontri – continua la nota - la soluzione per una vera strada di Pace non potrà comunque essere il militarismo, ma dovrà partire dal coinvolgimento democratico e da scelte forti di demilitarizzazione e disarmo. In queste ore la Rete Italiana Pace e Disarmo ha elaborato analisi e proposte concrete che mette disposizione di tutta la società civile in un Documento che possa servire come base di riflessione e di pace che vada oltre l’emergenza. In particolare nel conflitto in Ucraina si evidenzia il grave pericolo di utilizzo delle armi nucleari, con conseguenze che sarebbero devastanti per tutto il mondo”.
Per poter rilanciare queste richieste la Rete Italiana Pace e Disarmo chiede alle proprie organizzazioni e a tutti i loro aderenti e sostenitori di partecipare attivamente alle iniziative di mobilitazione già previste nei prossimi giorni nelle città di tutta Italia”. Brescia è stata la prima ad attivarsi con la manifestazione tenuta ieri sera in piazza Paolo VI alle 20.30, a Brescia e l'indizione da parte delle realtà che hanno promosso la manifestazione di aderire all'inizaitiva "Ucraina (un'ora di silenzio per la pace, contro i rumori di guerra). Né un soldo, né un uomo per le vostre guerre" che si tiene domani dalle 16 alle 17, in largo Formentone a Brescia.