lock forward back pause icon-master-sprites-04 volume grid-view list-view fb whatsapp tw gplus yt left right up down cloud sun
Brescia
19 feb 2025 11:56

Brescia fatica ancora a fare sistema

Brescia perde la sede della Banca d'Italia, è a rischio la Corte di giustizia Tributaria, è aperta la questione Aeroporto D'Annunzio. Sembrano ancora attuali le parole che pronunciava anni fa il presidente della Provincia, Alberto Cavalli: “Brescia è un “gigante” economico, ma un "nano" dal punto di vista politico”. Eppure siamo la seconda città della Lombardia, con un tessuto economico e produttivo di primo livello e un bacino d’utenza di 1,2 milioni di abitanti. Cosa pensa su questi temi il sistema economico bresciano? Lo abbiamo chiesto al presidente della Camera di Commercio, Roberto Saccone che lo rappresenta.

Brescia è veramente presa di mira?

La questione di fondo è che Brescia fatica ancora a fare sistema. Quando però il “sistema Brescia” si muove coeso e sa proporre e sviluppare importanti progettualità, si pone immediatamente come soggetto autorevole, anche con le Istituzioni di massimo livello. Non di rado, in passato, importanti progetti e iniziative hanno infatti trovato in Brescia un “laboratorio”, che è poi diventato importante riferimento anche a livello nazionale. Bisogna perciò, in primo luogo, superare le frammentazioni, vincere quello che viene considerato un nostro limite storico, e porsi nei confronti delle Istituzioni come sistema compatto, in grado di proporre e realizzare importanti progetti. In tal modo si acquista automaticamente autorevolezza e credibilità, anche a livello centrale. Nel merito delle questioni: la perdita della sede della Banca d'Italia procura, in realtà, un danno più sul fronte dell'immagine che su quello della mancata possibilità di ricevere servizi reali. Riguardo alle Corte di Giustizia Tributaria, questione ancora aperta, i numeri parlano chiaro: non è assolutamente logico un suo trasferimento. Quanto all'Aeroporto, esauriti tutti gli iter procedurali, il soggetto gestore si è pubblicamente espresso in modo decisivo, proponendo un investimento di 100 milioni che, a breve, darà vita ai primi lavori di ammodernamento. Resta il fatto che l'aeroporto è un'infrastruttura straordinariamente importante, non solo per l'economia bresciana. Sia a livello regionale che nazionale il problema di supportarne lo sviluppo è idea ormai condivisa, anche in relazione alla prospettiva di sviluppo generale degli aeroporti italiani. Ci sono pertanto tutte le condizioni per poter vedere risultati concreti in tempi relativamente brevi.

Come legge questa sorta di accanimento verso il sistema economico bresciano?

Non credo vi sia una deliberata strategia contro Brescia che, nonostante le difficoltà che si presentano nell'attuale congiuntura, rimane uno dei motori economici dell'Italia. Se mai, come evidenziato, è Brescia che deve migliorare nella capacità di porsi all'attenzione nazionale con importanti progetti di sistema. Sotto questo profilo, l'impegno della Camera di Commercio è far sì che le singole eccellenze imprenditoriali vengano messe a fattor comune e diventino eccellenza collettiva. Va poi anche rilevato che l'imprenditoria bresciana, nel suo complesso, ha sempre saputo eccellere sul piano della produzione ma, molto spesso, ha trascurato l'aspetto della comunicazione, aspetto che oggi assume invece una valenza decisiva proprio nell'ottica di proporsi all'attenzione generale.

Come reagisce a questa situazione il mondo produttivo?

La prima reazione, per così dire istintiva, è stata quella di sgomento che ha portato a pubbliche e ferme prese di posizione da parte di singole istituzioni e organizzazioni locali. A mente fredda, fermo restando l'intento di continuare a portare avanti le opportune motivate rimostranze nelle sedi competenti, bisogna tornare a riflettere sull'importanza di muoversi come sistema. Non va infine trascurata l'esigenza della razionalizzazione dei costi, anche e soprattutto per le organizzazioni pubbliche, che ogni imprenditore conosce.

Sino a quando il sistema economico potrà reggere in assenza di una politica che conosce le sue esigenze, ma non sembra essere in grado di darvi un adeguato sostegno?

Il problema, in vero, è generalizzato e non riguarda solo la realtà bresciana. I cambiamenti epocali in atto – transizione green, le rimodulazione dei processi organizzativi legati al digitale e alla IA - sono di tale portata che le aziende devono necessariamente essere adeguatamente supportate. È pertanto indispensabile una politica economica che supporti le PMI, sia a livello europeo che nazionale e locale. Certo, non aiuta la crisi, da tempo in atto delle istituzioni e della rappresentatività politica. La situazione italiana è ulteriormente complicata dall'entità del debito pubblico, che limita fortemente sia gli strumenti di sostegno alle imprese sia gli investimenti infrastrutturali. Le Camere di Commercio, dal canto loro, forti della conoscenza del tessuto imprenditoriale locale, in quanto rappresentanti del sistema delle PMI, potrebbero svolgere l'utile funzione di “cinghia di trasmissione” delle politiche economiche governative sul territorio.

Il fatto che nella compagine del governo nazionale non sieda alcun bresciano è un limite?

In effetti, Brescia ha saputo, in passato, essere presente con grandi personalità nelle compagini governative. Sicuramente, il loro operato ha inciso fortemente, con ricadute positive anche per il nostro territorio. Va però rilevato che la situazione è oggi profondamente cambiata, nel senso che vi sono sono ora diversi organismi che operano, con competenze determinanti, a livello nazionale, anche al di fuori della stretta compagine governativa. Le problematiche inerenti l'attività d'impresa stanno poi sempre più assumendo valenza trasversale, impattando ben oltre i singoli territori. Anche in questo caso, bisognerebbe migliorare la capacità di muoversi come “sistemi territoriali” omogenei per caratteristiche produttive e socio-economiche. L'esperienza che stanno portando avanti in questi anni le province di Brescia e Bergamo sono, da questo punto di vista, estremamente significative e hanno già portato a raggiungere alcuni importanti obiettivi. Bisogna poi evidenziare come molte delle rilevanti decisioni che riguardano l'attività d'impresa vengono oggi assunte a livello europeo. È perciò importante avere anche un'adeguata rappresentanza negli organismi UE e, in particolare, nelle Commissioni dove vengono analizzati i dossier che portano a decisioni impattanti sul sistema economico dei nostri territori.


19 feb 2025 11:56

Ancora Nessun Commento

Scrivi un commento qui (minimo 3 caratteri)