Brescia e la sfida del museo partecipativo
Ha preso il via ieri il ciclo di incontri "Out Doors" promossi dalla Fondazione Brescia Musei per delineare il museo del futuro
Ha preso il via ieri ciclo di incontri “Open Doors. Il museo partecipativo oggi”, organizzato dalla Fondazione Brescia Musei in collaborazione con la Fondazione Scuola dei beni e delle attività culturali e con Nemo, Network of eeuropean Museum organisations, che gode di una serie di importanti patrocinii (Ministero della Cultura; ICOM Italia – International Council of Museums; Federculture; Associazione Mecenate 90; Centro Universitario Europeo per i Beni Culturali di Ravello (SA); ANCI – Associazione Nazionale Comuni Italiani; AICI – Associazione delle Istituzioni di Cultura Italiane; Associazione Abbonamento Musei Lombardia; Accademia Tedesca di Roma Villa Massimo” che, come ha sottolineato il direttore di Brescia Musei nel corso di un incontro con la stampa che ha preceduto il debutto dell’iniziativa, evidenziano la valenza e il peso culturale della proposta.
“L’dea di fondo della proposta pensata e messa a punto nell’arco di un anno e mezzo – ha continuato ancora Karadjov, supportato anche dalla presidente della Fondazione Francesca Bazzoli – è quella di individuare nuovi modelli museali che salvaguardino la fondamentale missione educativa dei musei e ne valorizzino gli aspetti di coinvolgimento e intrattenimento, riuscendo nello stesso tempo a farli diventare spai aperti e inclusivi. Grazie alla direzione scientifica del prof. Pierluigi Sacco sono state individuate otto aree chiave nelle quali è possibile strutturare, anche alla luce di esperienze in corso, i percorsi necessari per trasformare il museo in un reale spazio di scambio sociale basato sulla partecipazione attiva”. L’interesse per le questioni messe a tema è confermato anche dal numero e dal livello delle istituzioni museali che hanno confermato la loro partecipazione a “Out Doors”.
Per l’Italia, infatti, è confermata la partecipazione di alcuni tra i più importanti cantieri di partecipazione museale: Casa Paganini di Genova, Caserma Archeologica di Sansepolcro, Castello di Rivoli, Cultural Welfare Center, FARM Cultural Park, Fondazione Fitzcarraldo, Fondazione MAXXI, Fondazione Matera – Basilicata 2019, GAMeC di Bergamo, MiC – Ministero della Cultura | Ufficio del Consigliere Diplomatico, Moleskine Foundation, mudaC di Carrara, Museo Civico di Bassano - OperaEstate Festival, Fondazione Museo Egizio di Torino, Provincia Autonoma di Bolzano - Dipartimento di Cultura - e la rete Lo Stato dei Luoghi.
Dall’estero, interverranno la Chester Beatty Library di Dublino, i City Museums and Galleries di Nottingham, la Gallery of Matica Srpska di Novi Sad, la Manifacture di Avignone, la Mapadasideias di Lisbona, il Museo de Lisboa di Lisbona, il Museum of Broken Relationships di Zagabria, il Nationaal Museum van Wereldculturen di Amsterdam, il POLIN Museum di Varsavia, il Science Center Esplora di Malta, il network delle United Cities and Local Governments di Barcellona, la University of Pennsylvania di Philadelphia e il Zeeuws Museum di Middelburg.
L’idea che muove questo ciclo di convegni è creare un cantiere di progettazione aperto agli addetti ai lavori che sia interessante per tutta la comunità, individuando nuovi modelli museali che salvaguardino la fondamentale missione educativa dei musei e ne valorizzino gli aspetti di coinvolgimento e intrattenimento, riuscendo allo stesso tempo a diventare spazi effettivamente aperti ed inclusivi, al di là di ogni possibile barriera educativa o socio-economica.
Nel corso del primo appuntamento sono stati messi in evidenza i criteri scientifici e le linee guida del progetto Open Doors, intorno a cui ruoteranno le comunicazioni dei maggiori esperti dei musei e dei centri culturali contemporanei italiani e internazionali, presentando i casi e le prospettive più interessanti per compiere una completa disanima del concetto di museo come luogo di partecipazione e sugli strumenti, le tecniche e le migliori prassi che coinvolgono le comunità e le attivano in un dialogo costante tra i contenuti museali e i grandi temi del presente mediati dal patrimonio culturale.
La sessione inaugurale, moderata da Stefano Karadjov, direttore della Fondazione Brescia Musei, è stata introdotta da Francesca Bazoli, presidente della Fondazione Brescia Musei, Laura Castelletti, vicesindaco e assessore alla Cultura del Comune di Brescia, Alessandra Vittorini, direttore della Fondazione Scuola dei beni e delle attività culturali e Julia Pagel, segretario generale di NEMO The Network of European Museum Organisations. Seguiranno i saluti dei partner dell’iniziativa Open Doors, rappresentanti delle più importanti istituzioni e think tank del sistema culturale italiano e internazionale: Alfonso Andria, presidente del Centro Universitario Europeo per i Beni Culturali di Ravello (SA); Andrea Cancellato, presidente di Federculture; Alberto Garlandini, presidente della Associazione Abbonamento Musei; Adele Maresca Compagna, presidente di ICOM Italia; Daniele Pitteri, presidente della Associazione Mecenate 90; Vincenzo Santoro, responsabile del Dipartimento Cultura e Turismo di ANCI - Associazione Nazionale Comuni Italiani; Valdo Spini, presidente di AICI - Associazione delle Istituzioni di Cultura Italiane.
Sono poi seguiti gli interventi di approfondimento di Pierluigi Sacco, curatore scientifico di Open Doors e di Doris Sommer, fondatrice e direttrice della Cultural Agents Initiative della Harvard University, che si occupa dello sviluppo di progetti principalmente con istituzioni del sud del mondo che fanno della cultura l’elemento fondante per lo sviluppo territoriale.
“Per secoli – ha affermato Pierluigi Sacco - il museo è stato soprattutto un tempio della conoscenza: un luogo che permetteva l’accesso ad alcune delle più alte e raffinate espressioni della cultura umana nelle sue molteplici forme, e che imponeva ai visitatori un sistema di regole e di rituali molto precisi che andavano rispettati con scrupolo e attenzione. Per molti, il museo come tempio della conoscenza rischia di essere un luogo di cui si riconosce l’importanza ma nel quale non ci si sente sempre benvenuti, o a proprio agio. La pratica museale degli ultimi decenni ha fatto molto per colmare questo divario, soprattutto attraverso le iniziative di audience development, volte a creare un senso di accoglienza e di inclusione per raggiungere coloro che non facevano parte del pubblico abituale del museo”.
“Occorre ora pensare – prosegue Pierluigi Sacco - a modelli museali che salvaguardino la fondamentale missione educativa dei musei e ne valorizzino gli aspetti di coinvolgimento riuscendo però allo stesso tempo a diventare spazi effettivamente aperti ed inclusivi al di là di ogni possibile barriera educativa o socio-economica”.
Particolarmente seguito l’incontro di apertura che alle persone fisicamente presenti nell’auditorium di Santa Giulia, ha affiancato più di 600 partecipazioni in streaming. Il prossimo appuntamento, sul tema “La partecipazione che unisce”, è in calendario l’8 giugno sempre alle 16.30.
La partecipazione agli incontri e libera e gratuita; per assistere in presenza, è necessario prenotarsi alla mail: cup@bresciamusei.com. Per lo streaming, invece, è necessaria la registrazione al link fad.fondazionescuolapatrimonio.it.