Azione: la sanità e le scelte della politica
Il professor Walter Ricciardi, responsabile nazionale di Azione per la sanità, è stato in visita a Brescia. Assieme ad una delegazione composta dalla Senatrice Mariastella Gelmini e dall’Onorevole Fabrizio Benzoni (Azione) hanno visitato la Poliambulanza constatando come un'eccellenza per la città, venga messa in difficoltà dalle scelte della Politica. Il Professore, in particolar modo, riferisce di come la scelta di non accedere al MES, porti alla mancanza di fondi sia per gli ospedali sia per i medici di base. Oggi il settore è fortemente sotto pagato, con condizioni di lavoro - anche di sicurezza, come rimarcato dalla Sen.Gelmini - che non sono competitive con l’estero.
L’Onorevole Fabrizio Benzoni rimarca l’importanza della sanità per Azione: “Il primo evento pubblico di Azione è stato sulla sanità, con “Operazione Sanità”. Annunciavamo le criticità del sistema sanitario fortemente sotto finanziato con grandi lacune strutturali. Purtroppo di lì a poche settimane sarebbe scoppiata la pandemia che ci avrebbe dato, purtroppo, ragione. Ancora oggi, finito il COVID, il deficit strutturale nella sanità causata dalle scelte di Governo incidono sulle prospettive future: oggi (ieri ndr.) abbiamo visitato la Poliambulanza che riporta enormi deficit di personale, nonostante sia un’eccellenza”
Secondo il professor Ricciardi i problemi che tutta Italia riporta, iniziano ad essere vissuti anche dai cittadini bresciani, sempre abituati ad uno standard altissimo: “i cittadini bresciani iniziano ad accorgersi che gli ospedali sono una bolgia con liste di attese infinite. Sempre più cittadini stanno cominciando ad affidarsi alla sanità privata. Quello che sta succedendo in Italia è un mix di fattori: da un lato l’aumento dell’età media, dall’altro la mancanza di professionisti. Sotto quest’ultimo punto abbiamo fatto due errori: il numero chiuso alle lauree di specializzazione, dall’altro degli stipendi non adeguati al lavoro. Il risultato è che ci sono 1 infermiere ogni 24 posti letto e la qualità delle prestazioni ne risente inevitabilmente”.
Ricciardi pone l’attenzione anche sui medici di base: “nei prossimi anni ci sarà un buco di 18.000 medici di base. Ogni medico di base ha 1.500/2.000 abitanti. Il calcolo è presto fatto. Il Ministro della Salute Schillaci ha tutti i buoni propositi ma nell’audizione parlamentare si è dimenticato di indicare come risolvere i problemi dell’Italia. Il MES potrebbe essere la soluzione ma non lo vogliono per questioni politiche. 37 miliardi che sono andati persi per una questione politica”.
Sul MES anche la Senatrice Gelmini attacca il Governo: “Il professor Ricciardi ha posto l'attenzione su ciò che è più rilevante per noi: la sanità. Pos, tetto al contante e rave party sono marginali rispetto alla vera emergenza del paese: la sanità. In pandemia abbiamo sperimentato come il diritto alla salute sia stato messo a repentaglio. Carlo Calenda ha chiesto al governo di rimettere al centro queste tematiche, ma il Governo ha deliberatamente scelto di ignorarle, perdendo un’occasione anche con la Manovra mettendo solo 2 miliardi che bastano a malapena per far fronte al calo dell'energia negli ospedali. Potevamo utilizzare Mes ma è stato scelto di non usarlo. Ora i soldi del Mes non ci sono più. Come Azione nel milleproroghe abbiamo scritto alcune proposte per la stabilizzazione del personale e aumentare gli stipendi. Carlo Calenda Porterà all’attenzione della Meloni le nostre proposte, vediamo se verranno ascoltate”.
Anche sul lato lombardo, responsabile del tavolo sanità regionale, Monica Lippa, ha attaccato il Governo per la gestione dei fondi del MES: “è stata un’occasione sprecata per colpa di chi ha avuto solo paura della rendicontazione dettagliata che avrebbe richiesto. Ma il MES è necessario per investire in tecnologie per fornire un’offerta sanitaria 4.0 favorendo l‘alfabetizzazione digitale della popolazione e per investire sull'attrattività delle professioni sanitarie che oggi risultano sottopagate e addirittura pericolose. Se non ci sono i soldi, almeno servirebbe snellire la burocrazia sottesa al riconoscimento dei titoli del personale medico straniero”.
L’appuntamento per Azione sarà il 9 marzo dove verranno presentate, in una manifestazione, le proposte di Azione. Una data simbolica che nella memoria ricorda la chiusura del lockdown 2020, ma che Azione spera possa significare apertura ad una sanità migliore.