Avis: Carlo Rossetti e il suo grande impegno
Gli ci è voluta una piccola spinta per partire. Poi, è diventato inarrestabile sul suo percorso di impegno verso il prossimo. Donatore, consigliere, presidente della sezione comunale di Desenzano, consigliere provinciale e tra i referenti della Commissione Scuola, passando anche per il Gruppo Giovani.
“Devo ringraziare il mio amico Antonio Pennucci, che era già donatore e mi ha convinto a condividere con lui l’esperienza all’Avis”. Carlo Rossetti ha fatto la sua prima donazione a 32 anni. “Ci pensavo da un po’, ma mi frenava la pigrizia. Così, Antonio un giorno mi ha prenotato la visita e sono diventato donatore”, racconta Rossetti. “Ho cominciato a prendere parte alle assemblee. L’atmosfera mi è sempre piaciuta, dibattito aperto e persone impegnate nella raccolta del sangue, sentendo la soddisfazione di aiutare gli altri, senza chiedere nulla in cambio”. Ma, poi, è subentrata anche la riconoscenza. “Avevo bisogno di ringraziare Avis per una cosa importante. Quando 11 anni fa è nata mia figlia, è emerso un problema di salute grave per il quale si sono resi necessari il ricovero al Gaslini a Genova e un intervento chirurgico per il quale è servito sangue. L’Avis ci è stata vicina e io ho deciso di dedicarmi ancora di più alla mia associazione”. E anche lo spirito, nel tendere il braccio, da quindici anni a questa parte, resta immutato.
“Ho donato un mese fa per la prima volta dopo una sospensione di due anni per un problema di ferritina bassa. È stata una sensazione splendida”. E l’entusiasmo contagia anche i ragazzi incontrati nelle scuole. “C’è sempre un approccio positivo all’altruismo di Avis, nonostante, soprattutto tra i più grandi, la paura dell’ago. Oltre un terzo dei ragazzi, poi, ci viene a incontrare. Ed è bello riuscire a far capire loro che per aiutare il prossimo si può anche solo donare del tempo, stimolandoli ad uscire dall’isolamento che la tecnologia sta costruendo intorno a loro”.
