Aumentano le liti condominiali
La quarantena “forzata” dovuta all’emergenza sanitaria sta acuendo tanti di quei dissidi che spesso sfociano nelle cosiddette liti condominiali. Parla Raffaele Caratozzolo, presidente dell’Acap (Associazione condominiale amministratori e proprietari)
La quarantena “forzata” dovuta all’emergenza sanitaria sta acuendo tanti di quei dissidi che spesso sfociano nelle cosiddette liti condominiali. Se prima si andava in escandescenza per un’auto parcheggiata male, oggi, la fonte delle discussioni è una passeggiata per il giardino, o comunque negli spazi comuni, senza alcun dispositivo di protezione. A dirlo è Raffaele Caratozzolo, presidente dell’Acap (Associazione condominiale amministratori e proprietari), realtà che da 20 anni gestisce immobili in città e provincia. “In queste settimane – ha sottolineato – abbiamo notato un incremento delle diatribe causate dal mancato rispetto delle norme di sicurezza. Non mancano, quindi, gli scontri verbali per le scale, nei corridoi…”. L’aumento delle segnalazioni alla Polizia locale o ai Carabinieri è un dato di fatto. La maggiore fonte di preoccupazione, però, sono i bilanci: “Molti condomini erano abituati a recarsi nell’ufficio dell’amministratore per il pagamento delle rate. Le restrizioni hanno reso difficoltoso anche l’andare in banca. C’è chi approfitta della situazione, ma la mancanza di liquidità è un problema che sta coinvolgendo molte famiglie e in questo stato di cose registriamo molte morosità”. Se le casse piangono, dal punto di vista amministrativo la situazione non è migliore. “Abbiamo dovuto rinviare – continua – tutte le assemblee di condominio. Questo significa che i bilanci non sono stati approvati. Cerchiamo di barcamenarci chiedendo degli acconti”.