Aspettando la campanella...
Anche l’Istituto Santa Maria degli Angeli si prepara al primo suono della campanella. “L’obiettivo principale a cui si mira − spiega la dirigente scolastica, Lucilla Menni – è lo sviluppo armonico delle qualità personali e delle capacità di ogni alunno, in modo che ciascuno impari a vivere in maniera autonoma e responsabile, ben inserito nel proprio ambiente sociale, aperto al mondo e serenamente proiettato verso il futuro. L’umanesimo cristiano che guida insegnanti laici e religiosi, è un itinerario fondato sui pilastri dell’interiorità, della solidarietà e della comunità”.
La presenza delle Orsoline nella struttura compresa tra via Bassiche, via F.lli Bronzetti e via dei Mille risale al 1827. Dal 2013 la gestione è affidata alla Fondazione Scuola Cattolica Istituto S. Maria degli Angeli. Attualmente ospita 500 alunni iscritti alla scuola dell’infanzia, alla primaria e alla secondaria di primo grado e 60 docenti. Le linee educative sono ispirate al Vangelo e ai principi di S. Angela Merici: “Quest’anno abbiamo raddoppiato le iscrizioni alla sezione primavera e alla scuola primaria abbiamo costituito una terza sezione. Da qualche mese accogliamo alcuni bambini ucraini per i quali anche durante il periodo estivo è proseguito l’inserimento con il supporto di una insegnante madrelingua”. Una scuola innovativa che accanto alla didattica tradizionale ne ha implementato una per ambienti disancorandosi dal modello di aula omologato e adottando l’idea di aule laboratorio disciplinari di filosofia, di arte, di musica e di teatro. Con una vision internazionale: “Fin dalla scuola dell’infanzia l’offerta formativa è arricchita dal potenziamento delle lingue straniere, inglese e spagnolo, per educare al dialogo, alla tolleranza e all’interculturalità. A partire dalla primaria proponiamo il progetto “life skills” come azione educativa a supporto della prevenzione di comportamenti a rischio e della promozione della salute”. Una scuola aperta, che fa rete. “Promuoviamo non solo le relazioni all’interno della comunità, ma favoriamo i collegamenti con il territorio, con le istituzioni civili e culturali e con le realtà associative e di volontariato che lo animano. In occasione dell’appuntamento con la capitale della cultura organizzeremo delle uscite didattiche affinchè i bambini riscoprano i tesori locali. Ci concentremo sulle opere artistiche di don Renato Laffranchi, conosciute in tutto il mondo”. Una scuola attenta alla formazione: “La pandemia ha posto tutto il corpo insegnante di fronte ai temi della digitalizzazione e della privacy. Passata l’emergenza continuiamo a coinvolgerli con delle specifiche ore di formazione. A queste si sommano le ore dedicate alla cura delle finalità tipiche dell’educatore, quali l’interazione, l’assertività e l’efficacia della comunicazione”.