Alimentare la cultura del dono
Mercoledì, all'istituto Razzetti verrà presentato il 10° Bilancio sociale della Congrega della Carità apostolica. Il presidente Alberto Broli: “Dalle precedenti edizioni sino a oggi il sistema di carità riunito attorno al nostro sodalizio, costituito dagli altri 9 enti, ha permesso di distribuire 17 milioni e 800mila euro"
Sono trascorsi dieci anni dalla prima edizione del Bilancio sociale della Congrega della Carità Apostolica e delle fondazioni amministrate. Dopo un decennio, questo strumento, gioco forza, ha acquisito il consolidato di una responsabilità trasparente di fronte ai donatori, ai destinatari dell’aiuto e, in ultima analisi, alla città intera. “Sì, sono trascorsi dieci anni dal primo rapporto - ha sottolineato Alberto Broli, presidente del sodalizio di via Mazzini -, un adempimento importante anche a fronte della riforma del Terzo settore che lo ha reso il bilancio obbligatorio. Così come è importante conoscere i numeri, i progetti della Congrega e delle fondazioni da questa amministrate al fine di alimentare la cultura del dono”. Sono numeri importanti quelli che hanno caratterizzato questo decennio di costante vicinanza alle marginalità: “Dalle precedenti edizioni del bilancio sociale sino a oggi – sono ancora parole del presidente - il sistema di carità riunito attorno al nostro sodalizio, costituito dagli altri 9 enti, ha permesso di distribuire 17 milioni e 800mila euro di cui 8 mln destinati alle persone bisognose (adulti, bambini e anziani), 7 mln e 200mila a realtà non profit e 2 mln e 600mila euro in servizi di assistenza”.
La presentazione del focus, in calendario domani, si unisce quest’anno all’inaugurazione delle opere di riqualificazione realizzate presso l’Istituto Razzetti nell’ambito del progetto Oltre la Strada, finanziato dal Governo e dal Comune di Brescia: “La Congrega – ha affermato il presidente Broli - è sempre stata molto attenta a questa importante realtà impegnata nell’accoglienza di donne con particolari problematiche. Sono presenti circa 20 monolocali in cui vengono ospitate queste ragazze con alle spalle esperienze familiari drammatiche. Qui vengono ospitate e accompagnate psicologicamente con i loro bambini. E’ un aspetto al quale teniamo molto”.
Dietro ai numeri presentati dalla Congrega ci sono le persone, da sempre al centro dell’attenzione del sodalizio: “Solo nell’ultima annualità sono stati fatti 1.200 colloqui ed erogati 521.321 euro per interventi ad personam, destinati ad adulti e minori. Circa 737mila euro sono stati destinati a enti del Terzo settore, mentre sono stati 248mila quelli investiti nell’ascolto e nell’accompagnamento di oltre 1.200 persone, in gran parte nuclei familiari con minori. In totale sono stati erogati 1mln e 500mila euro”.
Chi si rivolge alla Congrega? “Molti anziani – è la risposta del presidente -, tanti padri di famiglia che hanno perso il lavoro e sulle cui spalle grava un’enorme responsabilità. Sono storie di speranza, spesso caratterizzate da un’esasperante attesa alla ricerca di un’occupazione. Si rivolgono a noi anche le madri che, per svariate motivazioni, sono rimaste sole in balia degli eventi della vita. In questi frangenti il nostro supporto va al di là dell’aiuto economico. Non posso poi dimenticare l’entusiasmo che traspare dallo sguardo dei tanti giovani che ci raccontano le loro storie, giovani spesso provenienti da altri Paesi, speranzosi di riuscire a realizzarsi attraverso gli studi”.
Quella della Congrega è innanzitutto una storia di generosità cresciuta, mattone dopo mattone, nel tempo, negli oltre cinquecento anni di presenza a fianco dei più deboli della città. Oggi come in passato quello fra il sodalizio e i bresciani "è un buon rapporto, è una storia di grande fiducia ed entusiasmo testimoniato dalla presenza secolare sul territorio”. Raccontare il tanto bene fatto è importante, non per una questione meramente mediatica, ma perché una maggiore conoscenza reciproca fra la Congrega e i bresciani “permette di poter aiutare una fetta più larga della popolazione”.